Il Tirreno

Grosseto

Bullismo

Ragazza bullizzata da coetanee con offese e sputi: «Ancora nessun provvedimento dalla scuola»

di Michele Nannini

	Uno studente preso di mira dai coetanei (foto di repertorio)
Uno studente preso di mira dai coetanei (foto di repertorio)

Il caso in provincia di Grosseto. La famiglia ha sporto querela ai carabinieri

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COLLINE METALLIFERE. «Siamo ancora in un limbo e la scuola continua a non darci risposte». A oltre un mese dalla storia di Alessandra (nome di fantasia per tutelarla), la giovane vittima lo scorso anno scolastico di bullismo e presa di mira sia nell’istituto superiore che frequenta, ma anche al di fuori da alcune coetanee e che Il Tirreno ha raccontato lo scorso luglio, non sembrano esserci novità, almeno dal punto di vista della scuola. Così segnala la famiglia della giovane che ricorda però anche come dalla politica alle forze dell’ordine l’interesse verso quanto accaduto sia stato invece assoluto e trasversale ma, a un paio di settimane dall’inizio delle lezioni, ancora Alessandra non sa se potrà tornare nella sua vecchia scuola o sarà costretta a cercare un nuovo plesso in un altro comune.

Tutto è successo la primavera dello scorso anno, quando la giovane – come racconta la famiglia – ha iniziato a essere vittima di episodi di bullismo, sia dentro che fuori l’istituto; offese e sputi ricevuti che hanno portato la famiglia anche a sporgere querela ai carabinieri e a iniziare una interlocuzione con la scuola che però non ha visto fino a oggi, secondo quanto raccontato dalla famiglia, alcuna presa di posizione.

«Intanto vogliamo ringraziare tutti gli amministratori del territorio che si sono immediatamente interessati al nostro caso – spiega il padre di Alessandra – la politica ha dimostrato di esserci e di starci vicino, al pari delle forze dell’ordine che oltre alla querela già presentata mesi fa hanno seguito da vicino l’evolversi della situazione. Abbiamo avuto anche ulteriori incontri con la dirigenza dell’istituto che però ci sembra stia ancora tergiversando, noi nella nostra segnalazione alla scuola abbiamo omesso i nomi delle ragazze interessate per motivi di privacy ma per le vie brevi nessuno ci ha poi chiesto ulteriori informazioni. Ci hanno però chiesto che Alessandra non cambiasse scuola, che i docenti sapevano della situazione e che l’avrebbero comunque aiutata. Fra l’altro era stata rimandata in alcune materie, ha dovuto studiare da sola perché la scuola non ha attivato i corsi di recupero e proprio ieri ci hanno comunicato che non è riuscita a colmare i debiti venendo quindi bocciata. E quindi oltre al danno già subito la beffa è diventata doppia».

La famiglia di Alessandra però ha ancora un po’ di fiducia che qualcosa possa cambiare, che nonostante le settimane passate invano qualcosa possa sbloccarsi in questi ultimi giorni. «Lei rimarrebbe nell’istituto ma è assurdo che non siano stati presi provvedimenti contro chi l’ha presa di mira – continua il padre – nell’ultima Pec inviata alla scuola abbiamo ribadito la possibilità di restare nell'istituto attuale nel caso in cui venisse fatto qualcosa per colpire chi si è reso responsabile degli episodi di bullismo, ma a questo punto ci crediamo poco, e se serve siamo pronti a rivolgerci a un giudice per riconoscere il danno che abbiamo subito, oltre ad adire sicuramente alla giustizia amministrativa per la bocciatura ricevuta».

L’amarezza maggiore però è un’altra. «Da tutte le parti leggiamo appelli a denunciare episodi di bullismo – dice ancora il padre – le campagne di sensibilizzazione sono continue ma questo è un esempio nel quale nonostante segnalazioni e percorsi avviati nulla è successo per tutelare la vittima, che alla fine è l’unica ad aver subito pesanti condizionamenti. La politica ha dimostrato di essere presente ma a questo punto sembra che anche lei sia debole di fronte a situazioni come queste. Fra l’altro quanto successo ad Alessandra non è l’unico episodio simile, perché qualche altra studentessa che ha subito situazioni del genere ha addirittura smesso di andare a scuola. Probabilmente la dirigenza scolastica sta provando a tutelare tutti coloro che sono coinvolti in questa storia, ma se si va oltre a un certo limite poi ci sono delle conseguenze che noi ad esempio stiamo già pagando. Siamo ancora in un limbo, aspetteremo più che è possibile per vedere se ci saranno provvedimenti ma temo che se poi Alessandra decida di cambiare scuola tutto si sgonfi e nulla verrà più fatto. La scuola deve formare i cittadini di domani ed è il primo antibiotico per ogni tipo di sopruso e di violenza, magari anche a malincuore perché si parla di ragazzi adolescenti ma a volte una punizione a questa età potrebbe aiutare nel percorso di crescita e di maturazione».

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