Spy story nel borgo in Maremma: «Spiffera e non paghi la Tari», l’offerta per tradire gli amici
La minoranza invoca le dimissioni del sindaco, lui minaccia querela e maxirichiesta danni ai tre consiglieri: cosa succede
MONTIERI. Una spy story agita le 350 anime o poco più che abitano il borgo minerario, tra le quali si mormora da qualche giorno di una registrazione audio (come nei film di spionaggio, appunto), che molti assicurano di aver sentito ma tutti giurano di non avere, per il cui contenuto – se confermato – l’opposizione è pronta a chiedere le dimissioni del sindaco Nicola Verruzzi; che contrattacca.
Un passo indietro. Dallo scorso anno la sala polivalente è tornata a essere il fiore all’occhiello del paese grazie al ripensamento degli spazi esterni del luogo chiave all'interno del progetto di restituzione del bosco urbano di Campo al Pera ai cittadini; insieme all’inaugurazione dei locali adibiti a cucina, alla nuova distribuzione delle aree interne e ai nuovi servizi igienici. Gli spazi esterni, in particolare, si sono quindi affermati come luogo di ritrovo dell’unico gruppetto di ragazzi del posto (una ventina tra giovani e giovanissimi), e ultimamente c’è scappato qualche episodio di degrado: una grondaia rotta un paio di volte e della sporcizia.
Però il degrado non è bello, chi rompe paga, e soprattutto una comunità si deve occupare dell’educazione delle nuove generazioni. E quindi «il primo cittadino, in un consiglio comunale in cui venne affrontato l’argomento, chiese anche la nostra collaborazione per coinvolgere proprio i ragazzi», ricorda Claudia Antinori, capogruppo della lista civica “Vivi Montieri”, firmataria oggi di un’interrogazione rivolta proprio a Verruzzi; perché nel frattempo qualcuno avrebbe messo un bastone fra le ruote del meccanismo virtuoso: qualcuno con ruoli chiave nell’amministrazione.
«Secondo numerose segnalazioni ricevute, esisterebbe un audio registrato tramite telefono cellulare che conterrebbe un colloquio tra alcuni esponenti della giunta montierina e una persona non meglio identificata. In tale registrazione si farebbe riferimento agli atti vandalici perpetrati contro alcuni beni pubblici del Comune (la sala polivalente, ndr)», premette la capogruppo, che insieme ai colleghi consiglieri Elena Fabbri e Fabio Gamberucci chiede chiarezza: «Nel corso del dialogo, al fine di ottenere la collaborazione dell’interlocutore nell’individuazione dei responsabili, sarebbe stato promesso un abbuono totale della tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2025 alla sua famiglia».
Il condizionale è d’obbligo, ma la giunta mineraria conta letteralmente tre componenti: il sindaco, il vice Massimo Biagini e l’assessore Massimo Martini; e «alcuni esponenti» vorrebbe dire almeno due persone. E «alla sua famiglia» starebbe a intendere che la presunta offerta sarebbe stata rivolta a uno dei giovani. Il condizionale è doppiamente d’obbligo, perché – assicura Antinori e ribadiscono Fabbri e Gamberucci – Vivi Montieri ha «scelto di proposito di non ascoltare l’audio, così come di non cercarlo tra gli abitanti del borgo per non metterli in difficoltà». Fatto sta che «se queste “ombre” dovessero essere confermate, il primo cittadino dovrebbe dimettersi».
Al nostro taccuino, intanto, dall’amministrazione – Verruzzi in testa – fanno sapere di non voler commentare la vicenda; poi, però, il sindaco affida il suo pensiero a un lungo post social, partendo dall’assunto secondo il quale «la registrazione e diffusione fraudolenta di conversazioni a carattere non ufficiale costituisce un reato. Pertanto se un audio esiste, perché io francamente non ne sono a conoscenza, invito il suo autore, nel suo interesse, a evitare di diffonderlo o di perpetrare nella sua diffusione e consegnarlo alle forze dell’ordine».
Poi il doppio invito alle forze dell’ordine, già contattate «offrendo massima collaborazione»: a far luce sulla vicenda «perché né io né gli altri membri della giunta abbiamo nulla da nascondere né da temere», e a verificare se «le presunte dichiarazioni del sottoscritto, del vicesindaco o dell’assessore costituiscono o hanno costituito un’ipotesi di reato oppure hanno recato danno al Comune». Quindi il contrattacco: «Quereleremo l’autore dell’audio qualora esistente e procederemo al più presto con una richiesta di risarcimento danni da svariate decine e decine di migliaia di euro nei confronti dei nostri baldi consiglieri di minoranza».
Ma il primo cittadino va oltre, dando una sorta di cornice di giustificazione: «Se adeguatamente regolamentato, sarebbe anche astrattamente lecito prevedere riduzioni (in maiuscolo, ndr), anche consistenti del tributo, a chi offrisse collaborazione atta a prevenire danneggiamenti, abbandoni o offese al decoro...». Il che gli costa l’uno-due di Andrea Maule e Luca Minucci, rispettivamente commissario e presidente provinciale di Lega e Fratelli d’Italia: «Provare a imbavagliare i consiglieri comunali con la minaccia di azioni legali è un autogol clamoroso del sindaco, che rischia di trasformare un episodio amministrativo in un caso di libertà democratica».
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