Follonica, «anziano truffato da due prostitute»: si era innamorato di una di loro
L’uomo, ultra 80enne, avrebbe pagato fino a 65mila euro purché lei smettesse di “lavorare”
FOLLONICA. Lui innamorato perso, geloso (dei clienti di lei) e disposto a tutto – anche a pagare, e parecchio, la cifra si aggira intorno ai 65mila euro – per togliere lei dalla strada e andare a convivere. Lui ultraottantenne, lei all’epoca poco più ventitreenne. Lei arrestata insieme a un’amica connazionale, anche lei prostituta, nell’ottobre 2018, all’uscita da una banca a Scarlino, con l’ipotesi di estorsione. L’amica che, interrogata due mesi più tardi, aveva fatto il nome del presunto sfruttatore del lavoro delle due ragazze, da quel momento entrato nell’inchiesta.
Storia di sentimenti e di denaro, di telefonate e di viaggi, di letti e di litigi, di debiti e di bugie quella trattata l’altro giorno davanti alla giudice Agnieszka Karpinska. Il fascicolo – adesso imperniato su un’accusa di truffa – riguardava soltanto l’uomo, il nome è Svetlin, 34enne, di nazionalità bulgara, la cui posizione è stata stralciata rispetto a quella delle ragazze: per loro due c’è un altro fascicolo – sempre con l’ipotesi di truffa – seguito da un diverso giudice e con la prossima udienza fissata per l’autunno. Possibile che adesso i fascicoli vengano unificati per la trattazione unitaria dei tre imputati.
Svetlin, secondo l’imputazione, sarebbe stato d’accordo con le ragazze, che si chiamano entrambe Maya. Avrebbe portato a Follonica la prima, oggi 30enne, con la prospettiva di lavorare e risparmiare per comprare una casa: lui (che avrebbe avuto una relazione sentimentale con la ragazza) avrebbe incamerato tutti i proventi dell’attività di prostituzione, che lei svolgeva sulla strada delle Collacchie, verso Castiglione della Pescaia. Della casa però, sempre secondo quanto raccontato da lei, non c’era traccia e Maya aveva annunciato che non si sarebbe più prostituita. Svetlin era tornato in Bulgaria, aveva fatto rientro in Italia con un’altra Maya, oggi 32enne. Ed è di quest’ultima che l’81enne follonichese, particolarmente attivo anche dal punto di vista sessuale, si era innamorato, dopo averla conosciuta. Erano i primi mesi del 2017. L’anziano si offriva per dare i passaggi in auto alle due ragazze (la prima Maya aveva ripreso a esercitare) , portava loro acqua, cibo. E non soffriva che la seconda Maya andasse con i clienti: aveva litigato con alcuni di loro, in un caso aveva bucato le ruote dell’auto dell’uomo che si era appartato con lei. Lui voleva stare con lei: le dava del denaro perché non andasse più a “lavorare”, così da coprire il guadagno della giornata. Lui aveva anche conosciuto Svetlin e qualche volta, ha riferito ancora la Maya più grande, andavano a fare la spesa insieme. Erano iniziate, secondo l’imputazione, le consegne importanti di denaro alla Maya di cui si era innamorato: prima 6mila euro e poi 10mila euro, perché la ragazza, su suggerimento di Svetlin, gli aveva detto che servivano per pagare le cure per la mamma malata in Bulgaria. Altri 20mila euro a novembre, un bonifico fatto perché Svetlin con quella cifra avrebbe consentito a Maya di smettere di prostituirsi e di andare a vivere con il pensionato. Idem a gennaio 2018. Poi altri 20mila, di fronte alla giustificazione che sarebbero serviti questa volta per curare il padre malato di cuore. E ancora altri piccoli versamenti da 200/250 euro ma anche più ingenti, tra i 2mila e i 6mila.
E infine, il 15 ottobre 2018 l’uomo era andato in una banca a Scarlino perché qui avrebbe dovuto far partire un bonifico da 5mila euro a favore della sua Maya, un contributo per raggiungere quei 30mila euro che sarebbero stati necessari per farla smettere di prostituire. Un bonifico che non era partito per motivi tecnici. Quel giorno in banca c’era un carabiniere, ha riferito in aula l’allora comandante del Norm di Follonica, che aveva riconosciuto l’anziano e aveva capito cosa stava succedendo. All’uscita dalla banca era scattato l’arresto delle due ragazze, per l’ipotesi di estorsione.
I carabinieri avevano approfondito i movimenti bancari anche sentendo il figlio del pensionato, nonché verificando i contatti telefonici. Alla domanda del difensore di Svetlin, l’avvocato Giacomo De Cesaris, l’ufficiale dell’Arma ha specificato che in questo fascicolo l’uomo era entrato soltanto dopo l’interrogatorio di Maya: la quale aveva specificato in quella circostanza che tutti i soldi dell’anziano finivano nelle mani del 34enne bulgaro. Secondo l’accusa, questa Maya avrebbe proposto alla Maya di cui si era innamorato e suggerito insieme a Svetlin cosa dire all’anziano per indurlo a versare il denaro. Avrebbero prospettato situazioni inesistenti o fatto promesse che sapevano che non avrebbero mantenuto, approfittandosi del fatto che l’uomo si era innamorato e avrebbe versato somme ingenti pur di far venire la ragazza a vivere con lui. Alla prossima udienza, a ottobre, dovrà essere sentito il figlio dell’anziano.
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