Mesi in ospedale per lo shock settico, Irene festeggia il compleanno a casa: «Un’emozione grandissima»
La giovane mamma ha iniziato anche il percorso che la porterà a “indossare” le protesi, almeno agli arti superiori: «Devo dire grazie allo staff medico»
GROSSETO. «Ciao mamma, ci vediamo a casa». Per molti può essere una frase come tante ma quando a pronunciarla è un figlio, e quando la mamma manca da casa dal novembre dello scorso anno, quelle parole assumono un significato particolare. Le ha pronunciate il figlio di Irene Dari, che ieri pomeriggio – 15 maggio – è stata dimessa dal Misericordia e ha fatto ritorno nella sua casa nel capoluogo. Un rientro che è stato un vero e proprio regalo visto che oggi, 16 maggio, per Irene è davvero un giorno speciale: compie 40 anni.
«È stata un’emozione grandissima arrivare a casa e trovare sulla porta mio figlio, mio marito, la sua mamma insieme ai miei genitori e il mio cagnolino Piero, di 14 anni», ci racconta. Un tumulto di emozioni per chi da quella casa era uscita una sera per andare al pronto soccorso per quella che pensava fosse solo una brutta influenza. In realtà si trattava di uno shock settico: Dari venne subito intubata e finì in rianimazione. Fu poi trasferita all’ospedale Maggiore di Bologna dove le furono amputati gli arti e una parte del naso.
La sua vita rimase per settimane appesa a un filo ma lei non ha mai mollato, e da ieri è tornata fra le mura di casa: «È stato un momento molto emozionante sono tornata con l’ambulanza, mi aspettava la mia famiglia. Sono passati tanti mesi ma è come se fossi uscita ieri perché la mia famiglia mi è sempre stata vicina e mi ha supportata in ogni modo». Per Dari è stata una settimana densa di emozioni: «Ho rischiato di non essere dimessa perché c’erano dei valori alterati ma poi sono riuscita a farli tornare nella norma. Giorni in cui ho pianto per l’emozione e anche per la commozione: devo ringraziare i medici, gli infermieri, le Oss. Mi hanno insegnato cosa voglia dire l’amore per il proprio lavoro, la solidarietà verso gli altri, hanno sempre cercato di sostenermi e non farsi mai vedere abbattuti quando lo ero io strappandomi un sorriso. Un saluto che è stato un arrivederci perché resteremo sempre in contatto. Tornare a casa è stata un’emozione immensa».
Dari ha iniziato anche il percorso che la porterà a “indossare” le protesi almeno agli arti superiori: «Sono stata a Roma ed è andata bene, spero mi chiamino a breve per le misure e i calchi. Sono contentissima e mi accingo a festeggiare i miei 40 anni».
Il cuore della Maremma
Per lei si sono mobilitati in molti dopo che la Misericordia di Cinigiano aveva dato il via alla raccolta fondi. Anche Conad ha partecipato raccogliendo circa 40mila euro (la cifra esatta sarà comunicata oggi in un comunicato). Il cuore del beach tennis Uisp, invece, vale 860 euro che saranno versati sul conto corrente della Confraternita di Misericordia di San Sigismondo di Cinigiano. Una giornata all’insegna della solidarietà a Uisp Beach Park di Grosseto dove sono scese in campo 15 coppie. «Ringraziamo tutti i partecipanti – dice Alessandro Bernabini, coordinatore beach tennis Uisp – e le persone che hanno lasciato un contributo. Un grazie anche all’azienda agricola Vegni-Medaglini di Cinigiano e all’azienda Villa Banfi di Sant’Angelo Scalo per aver offerto i premi per l’evento. Infine agli organizzatori, Marco Leli, Enza Pazzaglia e a Beach Tennis Toscana Coaching».