Il Tirreno

Grosseto

Il lutto

Cuoco morto dopo le dimissioni dall’ospedale, la compagna Carlota al funerale: «Adesso sono sola»

di Elisabetta Giorgi
Gil Catayong e la fidanzata Carlota al funerale a Sterpeto (foto Bf)
Gil Catayong e la fidanzata Carlota al funerale a Sterpeto (foto Bf)

Grosseto, commosso addio a Sterpeto al 42enne: in lacrime tantissimi amici ed ex colleghi

26 marzo 2024
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GROSSETO. Fiori bianchi e due foto sulla bara, ieri mattina dentro la chiesa di Sterpeto. Nel giorno dell’ultimo saluto a Gil Catayong, il cuoco filippino morto il 15 marzo a 42 anni per cause tutte da chiarire, è tanta la commozione per una morte così improvvisa.

Le ceneri di Gil saranno portate nel suo Paese d’origine – le Filippine – il 31 marzo dove vive parte della sua famiglia. In chiesa, i congiunti seduti in prima fila sulla destra sono sotto choc. Ci sono la madre, il figlio 19enne e la fidanzata, anche lei filippina, Carlota Adriatico. Nel corso dell’omelia cercano di farsi forza, il figlio è impietrito e rannicchiato nella sua felpa scura con cappuccio, la nonna (madre di Gil) cerca di confortarlo. È devastata la compagna; vicino a lei c’è chi la sorregge. Ma anche intorno, ai lati della chiesa, il dolore è palpabile; decine di persone sono piegate dal dolore. Sono i tanti amici che hanno conosciuto Gil e gli hanno voluto bene, molti amici, tanti ex colleghi dei locali e ristoranti in cui ha lavorato. Una grossa rappresentanza è della lavanderia Soddu di Campagnatico; lì Gil Catayong ha lasciato una parte fondamentale di sé, un pezzo del suo percorso di vita. E anche «un grande vuoto», dicono alcuni di loro.

Catayong era molto impegnato nel lavoro, disponibile nel lavoro, onesto e serio. «Un uomo buono, amato e stimato». Così viene descritto da chi lo ha conosciuto. Da Soddu ha lavorato a lungo. «È stato con noi a Campagnatico – dice la titolare Caterina Maggio – una decina d’anni buoni, fino a 2 anni fa».

«Io quando sono entrata ce l’ho trovato», le fa eco una dipendente con la divisa e logo aziendale, fuori dalla chiesa. Dalla ditta sono arrivati in massa a Sterpeto, a portargli l’ultimo saluto.

«Quanti siamo venuti al funerale? Praticamente tutti, vedete queste persone dietro di me – la titolare indica il corteo che accompagna la bara all’uscita dalla chiesa fino al tempio crematorio – Alcuni non si sono potuti assentare dal lavoro, ma per il resto siamo tutti qua. Volevamo salutare Gil. Quando abbiamo saputo della sua morte è stato un bruttissimo colpo per tutti, è una situazione tragica, tantissima gente lo conosceva e gli voleva bene, noi compresi, tanti i colleghi».

Da Soddu, Gil ha lavorato per anni prima di trovare impiego nel mono della ristorazione. Ultimamente era impiegato in un ristorante giapponese sulla Castiglionese e così anche il figlio, mentre la madre da sempre lavora da Soddu. Come una grande famiglia. Sono in tanti adesso a piangerlo e a cercare un senso a quel che è successo. «Una morte così improvvisa è difficile da accettare. Aspettiamo i risultati dell’autopsia», piangono gli amici.

Carlota (la compagna) è distrutta. «Adesso sono sola», dice in lacrime. Il corpo di Gil Catayong, finita l’omelia verso le 12, viene portato a cremare.

Le onoranze funebri La Pace, caricato il feretro, percorrono lentamente il viale fino al tempio; la mamma, il figlio e la fidanzata del 42enne danno un bacio alla bara.

Domenica 31 marzo tutti e tre porteranno le ceneri nelle Filippine.


 

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