Grosseto, la scuola piange De Rosa, ex professore delle medie. Il ricordo del figlio
Ha fatto amare l’arte agli adolescenti di mezza provincia
GROSSETO. Oggi (lunedì 4) alle 15, 30 nella chiesa Madre Teresa di Calcutta, in via Stati Uniti d’America, la città potrà dare l’ultimo saluto a Ludovico De Rosa, 83 anni, conosciutissimo e apprezzato insegnante di educazione artistica nelle scuole medie.
De Rosa ha fatto amare l’arte agli adolescenti di mezza provincia: ha insegnato la materia nei plessi di Castell’Azzara, Roccalbegna e Saturnia, prima del trasferimento a Grosseto, alla scuola Giovambattista Vico di via Uranio, nella quale ha insegnato negli ultimi dieci anni prima di andare in pensione.
«Era un grande appassionato d’arte – dice con commozione il figlio Fabio – e ricordo tuttora i laboratori artistici che preparava quotidianamente per gli studenti delle medie. Amava anche la scultura, una passione condivisa all’interno della famiglia, da mia mamma Cecilia Di Maio, venuta a mancare nel settembre 2022, da mia sorella Valeria e dagli adorati nipoti».
La morte del professor De Rosa, avvenuta sabato mattina nella clinica Rugani di Monteriggioni, ha colpito quanti lo avevano avuto come insegnante e gli avevano voluto bene per le sue qualità umane e professionali.
«Mio babbo – prosegue il figlio – era ricoverato nella struttura ospedaliera senese dopo essere stato colpito da emorragia cerebrale lo scorso 12 settembre. È stato in coma per dieci giorni e dopo il risveglio si è stabilizzato, anche se non aveva l’uso della parola e di parte del corpo. Da un mese era stato trasferito nella struttura all’avanguardia: migliorava giorno dopo giorno, era cosciente e rispondeva alle sollecitazioni e alle domande poste. Il suo cuore però si è fermato all’improvviso, proprio mentre stavamo partendo per andare a trovarlo per trascorrere alcune ore insieme a lui».
Oltre all’amore per l’arte, la pittura e la scultura, era un grande lettore di giornali, riviste e libri, che gli avevano permesso di superare la morte dell’adorata moglie, che l’ha sempre seguito, ma che non era riuscita a trasmettere al marito Ludovico la conoscenza dei corpi celesti, delle stelle e dell’astronomia; che lei amava.
Il professor De Rosa trovava la maniera di riempire le giornate piene e prima del malore di due mesi fa già stava programmando il Natale. Già, perché era un grande appassionato di presepi napoletani. Ad agosto era andato a Napoli a cercare le ultime novità per rendere ancora più bello il presepe che era solito preparare il 1° dicembre, un regalo che faceva alla famiglia e a se stesso per le festività natalizie. Quel presepe probabilmente verrà preparato ugualmente per onorare una persona speciale. Oggi, come detto, ci sarà la funzione religiosa, domani alle 17 la cremazione nel tempio di Sterpeto.