Aumenta il carburante a Grosseto e in Maremma: ecco la mappa dei prezzi – Le tabelle
Nonostante i rincari, la provincia è tra le mete più convenienti: il prezzo medio regionale di ieri, infatti, era di 1, 748 euro al litro per il diesel e di 1,894 per la benzina, più alto di quello registrato in molti distributori grossetani
GROSSETO. Le valigie sono in auto, tutta la famiglia è pronta a partire per le vacanze estive. Sale in macchina, arriva al distributore più vicino per fare il pieno. Ed ecco la brutta sorpresa: nel giro di pochi giorni, il prezzo del carburante è aumentato in maniera vertiginosa. La benzina supera quota 1,80 euro al litro, e in molti casi il diesel raggiunge quota 1,70. Una “mazzata” per chi in questi giorni si metterà in viaggio e anche per chi trascorrerà le ferie in Maremma: anche qui, infatti, i prezzi sono aumentati in maniera repentina; basti pensare che fino a quattro giorni fa la benzina costava 1,769 euro al litro.
Ma, nonostante i rincari, rimane una delle province più convenienti: il prezzo medio regionale di ieri, infatti, era di 1, 748 euro al litro per il diesel e di 1,894 per la benzina, più alto di quello registrato in molti distributori grossetani. Il capoluogo è il più economico, con i distributori Conad che si aggiudicano il titolo di più convenienti della zona (1,819 la benzina e 1,668 il gasolio).
La zona sud (con i comuni di Orbetello e Monte Argentario) della provincia è quella un po’ più costosa. I distributori a Castiglione della Pescaia e Follonica, invece, hanno prezzi su per giù in linea con il prezzo medio regionale. Nonostante siano tra i più convenienti in Italia, i prezzi sono aumentati anche in Maremma. Come mai? C’è chi crede che i benzinai vogliano approfittarsi di chi va in vacanza per fare affari. Non è così che funziona. «Non è un qualcosa che i benzinai possono controllare – spiega la presidentessa di Faib Confesercenti Grosseto, Giulia Cardini –. In questo periodo le persone vanno in ferie, aumenta la domanda e le compagnie petrolifere aumentano il prezzo. È sempre stato così».
A illustrare nel dettaglio il perché di questi aumenti è Confcommercio Grosseto. «I gestori dei distributori non c’entrano nulla nemmeno questa volta. I mercati internazionali hanno determinato il rincaro dei prezzi alla fonte – analizza Andrea Fabbri, delegato sindacale di Confcommercio Grosseto e referente Figisc per la provincia –. La filiera dei carburanti è molto lunga e i prezzi si originano nei lussuosi palazzi olandesi o newyorkesi, non certo nelle pompe di benzina, molto spesso a conduzione familiare».
Fabbri spiega che dal 17 al 24 luglio, il greggio Brent è salito da 79,87 a 82,74 dollari al barile, ossia da 71,18 a 74,57 euro al barile. A correre significativamente sono state le quotazioni dei raffinati: la benzina è cresciuta da 0,587 a 0,653 euro al litro e il gasolio da 0,580 a 0,638: un incremento di 0,066 euro al litro per la benzina, che considerando l’Iva diventano 0,081, e di 0,058 per il gasolio; 0,071 compresa l’Iva. Richiamando un’intervista rilasciata dall’esperto del settore, Salvatore Carollo al quotidiano <CF1302>Staffetta</CF>, Figisc Confcommercio analizza cosa ha portato al rincaro dei prezzi dei carburanti: «La domanda ha raggiunto il livello di 102 milioni di barili al giorno, soprattutto per la spinta proveniente dai mercati asiatici. La capacità di raffinazione operativa effettivamente utilizzata nello stesso periodo di tempo è stata di 82 milioni di barili al giorno». Ciò significa, in pratica, che per soddisfare la domanda, le compagnie sono dovute ricorrere alle scorte: «Il forte aumento di domanda senza che vi fosse una adeguata produzione immediatamente disponibile ha fatto aumentare le quotazioni».
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