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Confesercenti ai Comuni: «Servono norme per regolare le sagre»

Andrea Biondi direttore provinciale Confesercenti e Massimiliano Mei, presidente provinciale Fiepet
Andrea Biondi direttore provinciale Confesercenti e Massimiliano Mei, presidente provinciale Fiepet

Biondi e Mei: «I ristoratori affrontano troppo spesso una concorrenza sleale»

18 luglio 2023
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GROSSETO. Servono norme precise per regolamentare le sagre. Confesercenti rinnova il proprio appello. Un’istanza rivolta soprattutto ai sindaci grossetani perché mettano mano ad un regolamento per normare sagre ed eventi gastronomici.

Da tempo l’associazione di categoria degli esercenti chiede un tavolo comune, con amministratori e associazioni di categoria.

«In questi anni il settore della ristorazione ha subito pesanti restrizioni», afferma il direttore provinciale Confesercenti Andrea Biondi che sottolinea la problematica spiegando che «come ogni estate, chi presidia il territorio tutto l’anno, garantendo un servizio anche negli angoli più lontani della Maremma, si trova a dover competere con una serie infinita di sagre e manifestazioni che fanno della somministrazione di cibo l’unico perno attorno a cui far girare l’evento».

Secondo l’associazione di categoria si tratta di veri e propri «ristoranti a cielo aperto». E non solo: sagre e manifestazioni non rispetterebbero le regole stabilite dal codice del commercio emanato dalla Regione Toscana. Una serie di norme che impongono un certo numero di giorni per organizzare questo tipo di eventi, per la precisione non più di dieci, e la somministrazione nei menù di soli piatti o prodotti tipici.

«Questo – sottolinea Confesercenti – succede dove non vige una regolamentazione comunale oppure, se c’è, le amministrazioni locali non fanno proprie le norme del codice regionale del commercio».

«Alcuni Comuni hanno provato a regolamentare la cosa, sempre in collaborazione con le associazioni di categoria, ma troppe amministrazioni ancora non ci hanno neppure pensato», prosegue Massimiliano Mei, presidente provinciale Fiepet.

«Oramai – ricorda Mei – qualunque evento prevede la ristorazione. Sembra quasi che si organizzi l’evento per legarci la sagra».

«Che fine ha fatto la valorizzazione del territorio?», è la domanda che pone il presidente provinciale Fiepet che aggiunge: «Sfruttano il periodo migliore dell’anno, quello di maggior afflusso di turisti, per far cassa. I due mesi estivi, invece di diventare occasione per chi lavora nella ristorazione tutto l’anno, diventano una giungla in cui dover combattere con la concorrenza di chi ha molti meno oneri e adempimenti rispetto ad un ristorante».

Confesercenti non chiede «norme punitive, ma regole». Per la precisione: «Poche disposizione e chiare, entro cui gli organizzatori si devono muovere. Quando la sagra valorizza veramente il prodotto, celebra la tradizione ed esalta il territorio, siamo i primi ad essere favorevoli».

L’appello è ai Comuni che ancora non lo hanno, a «dotarsi di un regolamento e di creare un disciplinare puntuale con controlli rigorosi per farlo rispettare».

Confesercenti fa un ulteriore passo avanti, proponendo «una bozza di regolamento da integrare eventualmente in collaborazione dei comuni, anche in un’ottica di omogeneità per tutta la Maremma».

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