Addio a Giuseppe, ex dipendente Asl con l’amore per la Filarmonica
Lozzi aveva 65 anni. Aveva altri tre grandi amori: la famiglia, la moglie Maria Vittoria, insegnante di religione in una scuola superiore cittadina, e la figlia Carlotta, che nella giornata di ieri hanno ricevuto tanti attestati d’affetto da quanti conoscevano e apprezzavano Giampiero
GROSSETO. Profondo cordoglio per la scomparsa di Giampiero Lozzi, 65 anni (ne avrebbe compiuti 66 a novembre), avvenuta nelle prime ore di ieri, a causa di una brutta malattia che se l’è portato via velocemente. Originario di Montepescali, un paese nel quale tornava appena poteva, Giampiero ha lavorato per una vita all’Asl, prima come geometra, poi come architetto, dopo aver conseguito la laurea da adulto. Ha fatto parte del gruppo di tecnici che hanno progettato la nuova ala dell’ospedale Misericordia di via Senese. È andato in pensione nel 2022, lasciando un bel ricordo tra i colleghi per la sua competenza e la professionalità.
Lozzi aveva altri tre grandi amori: la famiglia, la moglie Maria Vittoria, insegnante di religione in una scuola superiore cittadina, e la figlia Carlotta, che nella giornata di ieri hanno ricevuto tanti attestati d’affetto da quanti conoscevano e apprezzavano Giampiero. Fino a poche settimane nella sua vita c’era anche la passione della musica: faceva parte della Filarmonica Città di Grosseto, con la quale allietava i pomeriggi di festa con il suo sax contralto. Lozzi era particolarmente legato all’associazione, della quale è stato anche segretario.
Il presidente della Filarmonica Paolo Lecci e tutti i musicanti si sono stretti intorno alla famiglia. «Grazie di tutti questi anni vissuti insieme a noi, spesi per la passione della musica bandistica. La terra ti sia lieve», hanno scritto sulla pagina Facebook. "Giampi", come lo chiamavano gli amici più stretti era profondamente legato al suo paese d’origine, che ha lasciato, nel 1988, dopo il matrimonio, ma nessuno nella frazione lo ha mai dimenticato, né lo dimenticherà.
«Non ci si può opporre alla morte - dice con una certa emozione Gualtiero Rosini -. Ma io non voglio rassegnarmi e voglio continuare a parlarti come nelle mie preghiere, perché so che puoi ascoltarmi adesso: ci manchi Giampi, mancherai a tutti noi. Senza di te ci sembrerà diverso vivere nella nostra comunità. Continueremo a parlare di te, a parlarti nelle nostre notti e non ci stancheremo di far vivere il tuo ricordo finché vivremo». Fino ai primi anni Duemila, Lozzi è stato anche un attivo dirigente del Montepescali, una società che negli Ottanta e Novanta ottenne le belle vittorie nei campionati di Terza e di Seconda categoria, arrivando a giocare in Prima. Negli anni della Seconda categoria, mentre il fratello Nicola era il presidente, lui si assunse per anni il compito di passare il tabellino della partita a Il Tirreno, prima di diventare successivamente il direttore sportivo, una delle colonne portanti del sodalizio biancorosso. Terminata l’esperienza con la società calcistica del paese, Giampiero s’appassionò alle vicende del Grifone. Erano gli anni di Piero Camilli e da buon intenditore di pallone non si perdeva nemmeno una delle gare del Grosseto in serie C e in serie B, rimanendo comunque fedele ai colori cittadini anche nelle categorie inferiori.
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