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«No a via Almirante»: oltre 500 grossetani firmano la petizione in due giorni

di Elisabetta Giorgi
«No a via Almirante»: oltre 500 grossetani firmano la petizione in due giorni

Nel weekend boom di adesioni al gazebo del comitato provinciale Anpi. Da qui in poi la raccolta prosegue in tutte le sezioni. Con aperture straordinarie

21 marzo 2023
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GROSSETO. Boom di adesioni: in soli due giorni oltre 500 firme sono state raccolte dai cittadini in piazza Dante, nel gazebo promosso da Anpi comitato provinciale Norma Parenti contro l’intitolazione di una strada cittadina a Giorgio Almirante. La raccolta prosegue ora a oltranza nelle sedi dell’Anpi dell’intera provincia. Poi le firme saranno allegate a una lettera indirizzata alla prefetta Paola Berardino, per chiedere di bloccare l’iter e la scelta della giunta comunale di procedere all’intitolazione.


Gazebo boom
È soddisfatto Luciano G. Calì, presidente provinciale dell’Anpi. «Nei due giorni in cui i gazebo sono stati aperti in piazza Dante – spiega – le firme hanno raggiunto un numero molto alto e stanno ancora aumentando di minuto in minuto. L’adesione massiccia è segno di una spinta unitaria: siamo contenti anche perché non c’è distinzione di appartenenza ma sono coinvolti tutti: sindacati, forze istituzionali e politiche, varie associazioni del territorio, semplici cittadini. La cittadinanza sta rispondendo molto bene, sollecitata anche da un moto di indignazione molto forte e diffuso». Chiuso al momento il gazebo, nel pomeriggio di ieri un punto di raccolta è stato individuato all’interno di palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia, dov’è stata aperta ad hoc la stanza del presidio istituzionale dell’antifascismo del comitato provinciale Anpi.

Sedi aperte per le firme
Intanto tutte le sedi dell’associazione partigiani spalancano le porte per le sottoscrizioni con aperture straordinarie. A partire da ieri. Chi vuole può mettere la sua firma nella sezione grossetana Carla Nespolo, in via Ravel 15, dalle 17 alle 19,30 il lunedì, mercoledì e venerdì. Aprono le porte per raccogliere le firme anche le sezioni territoriali del resto della provincia. La raccolta andrà avanti a oltranza.

Siamo alla vigilia della commemorazione della strage di Maiano Lavacchio in programma domani (v. articolo sotto) in cui sarà onorato il ricordo di 11 giovani renitenti alla leva fucilati dai fascisti il 22 marzo 1944: tra i promotori della cerimonia c’è lo stesso Comune di Grosseto, insieme agli altri due comuni di Magliano in Toscana e Cinigiano.

Proteste “simboliche”
Il presidente Calì parla di un profondo “disagio” che anima la comunità. «Il comitato provinciale Norma Parenti dell’associazione nazionale partigiani d’Italia – fa sapere Anpi – in stretto raccordo con tutte le forze civiche, associative, politiche e sindacali aderenti alla “Grande Alleanza democrazia e antifascista per la persona, il lavoro e la socialità”, in occasione di tutti gli eventi pubblici che vedranno la partecipazione dei rappresentanti istituzionali del Comune di Grosseto valuterà forme di protesta, rispettose del contesto ma al contempo dal forte valore simbolico, per sottolineare il profondo disagio a cui è sottoposta la comunità delle cittadine e dei cittadini della provincia di Grosseto».

Festival Resistente

Sul tema interviene anche il Festival Resistente, che definisce «un insulto» l’intitolazione. Giorgio Almirante è stato «protagonista per decenni della storia più buia del nostro Paese, traghettando nell’Italia repubblicana quel linguaggio e quelle politiche di odio e discriminazione, emblema del fascismo, che per molti significarono la morte. Certe ferite non si possono rimarginare e fa specie che ancora vi siano alcuni, addirittura amministratori pubblici e governanti, che disconoscono il valore del 25 aprile, ponendosi non solo fuori dalla storia, ma fuori dai valori costituzionali. Il dibattito di questi giorni ci dimostra l’incapacità di saper leggere la storia sommata a una voglia di voler voltar pagina, come se l’intitolazione di una via bastasse a mondare un passato torbido. Noi vogliamo riaffermare con forza che Almirante mai ha rinnegato il suo essere fascista. Omaggiarlo come oggi l’amministrazione intende fare costituisce un insulto a tutte le vittime del fascismo e neo fascismo».



 

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