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La sentenza

Grosseto, primario della Ginecologia: il concorso è tutto da rifare

di Nicole Terribile
Grosseto, primario della Ginecologia: il concorso è tutto da rifare

Accolto il ricorso di un medico il giudice: «Molteplici violazioni»

25 febbraio 2023
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GROSSETO. Tutto da rifare per l’Asl Toscana sud est: il concorso per diventare primario di ginecologia e ostetricia dell’area grossetana e delle Colline metallifere deve essere rifatto perché sono state riscontrate «molteplici violazioni nella procedura». A monte della sentenza del giudice Giuseppe Grosso, il ricorso presentato dal dottor Stefano Tamburro – difeso dall’avvocato Giancarlo Faletti – contro l’Asl Toscana sudest – rappresentata dall’avvocato Valerio Tallini – perché Tamburro riteneva che ci fossero state delle illegittimità nella procedura di selezione per il ruolo di primario di ginecologia e ostetricia. Concorso poi vinto dal dottor Filippo Francalanci per appena un punto di scarto (1.04, per la precisione).

Con la sentenza depositata mercoledì, la sezione lavoro del tribunale di Grosseto ha dichiarato l’illegittimità della deliberazione del direttore generale del 28 febbraio sul conferimento dell’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di ginecologia e ostetricia per Grosseto e le Colline metallifere. Un incarico di cinque anni, rinnovabile.

Vicenda iniziata ad agosto del 2020 quando l’Estar, l’ente di supporto tecnico amministrativo della Regione, aveva pubblicato un avviso di selezione pubblica per il conferimento di questo incarico. Ma la procedura era stata sospesa ad aprile 2021, proprio quando stava per svolgersi il colloquio orale con i candidati a causa della «dichiarata indisponibilità del direttore sanitario».

Secondo quanto riportato dallo stesso Tamburro, lui era l’unico candidato. Circa un mese più tardi, a fine maggio 2021, era poi stato pubblicato un avviso di riapertura dei termini per la partecipazione al concorso. Quattro le domande arrivate. Il colloquio si è poi svolto a novembre di quello stesso anno e hanno partecipato tre dottori: Tamburro, il futuro vincitore Francalanci e Antonios Kenanidis. Ma, come detto, il tribunale ha riscontrato «molteplici violazioni nella procedura che ha visto prevalere il Francalanci sul Tamburro» e ha stabilito che la parte resistente, quindi l’Asl Tse, «non ha operato nel rispetto delle regole selettive fissate».

Durante la procedura di selezione, potevano essere attribuiti ai candidati 100 punti: 50 per il curriculum e 50 per il colloquio. Nella valutazione dei dati oggettivi – e quindi del curriculum – Tamburro ha superato Francalanci di 8,96 punti. Il secondo, invece, ha ottenuto dieci punti in più durante il colloquio. Uno scarto di 1.04 punti a favore di Francalanci. Durante la prova orale, a fronte di un giudizio per ogni criterio di valutazione identico, adottato nei confronti di Kenanidis e Tamburro, il primo ha ricevuto 76 punti, il secondo 72. Inoltre, sono stati valutati i requisiti sulle esperienze maturate presentati da Tamburro fino all’ottobre del 2020, quindi alla prima scadenza, mentre per gli altri due candidati al giugno 2021. Così facendo, non è stato preso in considerazione il periodo di servizio da dirigente svolto da Tamburro nell’ospedale di Grosseto. Il giudice Grosso ha inoltre ritenuto «irragionevole» il punteggio attribuito sulle attività didattiche dei candidati. Quattro punti al massimo: zero a Kenanidis e Francalanci, perché non avevano esperienze in tal senso, e appena 0,5 a Tamburro che, invece, aveva svolto questa attività dal 2000 al 2018. «Già solo per la continuità nel tempo era prevista l’attribuzione di un punto». Tamburro è stato dirigente medico dell’Azienda Usl Toscana sudest e specialista in ginecologia e ostetricia in servizio all’ospedale Misericordia di Grosseto. A partire dal 1° marzo, però, guiderà in qualità di direttore di ginecologia, la struttura complessa dell’Asl di Imola. L’Asl Toscana sudest aveva richiesto di porre fine al ricorso proprio in virtù del nuovo incarico di Tamburro. Richiesta che non è stata accolta dal tribunale, in quanto Tamburro continua ad avere interesse giuridico, in quanto potrebbe partecipare nuovamente alla procedura per l’incarico e, eventualmente, scegliere in quale sede lavorare, se quella di Grosseto o di Imola. Alla fine, Tamburro ha vinto il ricorso. La delibera con la quale è stato conferito l’incarico di primario a Francalanci è stata dichiarata illegittima e il concorso è tutto da rifare. Asl Tse deve inoltre pagare 5mila euro di spese di lite. Esulta, per questa vittoria, il sindacato Cimo (Confederazione italiana medici ospedalieri) Toscana, al quale, fa sapere il gruppo, è iscritto Tamburro. «Una sentenza clamorosa – dice il segretario Morando Grechi –, che evidenzia il mancato rispetto delle regole selettive da parte della commissione di concorso e un’ingiusta e illegittima assegnazione del punteggio. È stata fatta giustizia». L’Asl Tse fa sapere che «sta valutando le azioni da intraprendere, tra cui la possibilità di proporre ricorso in appello». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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