Il resoconto
La città del Balestro raccontata ai giapponesi
di Giulia Sili
Un libro per far conoscere Massa Marittima nel mondo scritto da un’architetta Lei vive e lavora in Italia da anni e ama la storia e la vita del borgo medievale
16 gennaio 2018
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MASSA MARITTIMA. Un libro per raccontare una realtà completamente diversa dalla sua. Akiko Sugesawa è arrivata in Italia negli anni ’90 e dopo tanti anni di studi ha pensato che scrivere un libro su Massa Marittima sarebbe stato un ottimo modo per far conoscere l’Italia al suo Giappone. Così è nato “Massa Marittima: lo spazio, la comunità” una pubblicazione che racconta la città del Balestro alla terra del Sol levante.
Akiko vive a Massa Marittima da molti anni insieme al marito e alla figlia ma i suoi studi si sono compiuti a Kanagawa e a Tokyo dove ha seguito un master in architettura all’università Hosei. Ma la passione per l’Italia è sempre stata forte fin dalla prima ricerca sul campo in Sardegna, dove è arrivata nel 1995 per seguire un secondo master. Poi ancora la ricerca urbana a Lecce fino al trasferimento definitivo nel 1997 per approfondire gli studi sulla storia urbanistica al politecnico di Bari, dopo la vincita di due borse di studio.
La scoperta di Massa Marittima arriva solo 1999: una città che ben presto diventerà la sua casa. Qui Akiko inizia a lavorare come organizzatrice di viaggi in Italia per giapponesi, grazie anche alla collaborazione con varie agenzie. E dalla passione per il viaggio nascono anche gli articoli che Akiko scrivere sul sito web japanitaly.com dedicati alla storia e alla cultura delle città della Toscana. Un modo, questo, per far conoscere la terra che tanto l’ha affascinata alla sua patria. Ma oltre a parlare al Giappone della sua nuova casa, Akiko porta anche un po’ di Giappone a Massa Marittima: lavora infatti come traduttrice durante la mostra di arte giapponese del 2010, assistendo alle dimostrazioni di calligrafia e alla cerimonia del tè e si occupa di dare lezioni di scrittura giapponese ai bambini della scuola elementare e agli adulti alla biblioteca comunale.
Arriva così l’idea di una pubblicazione più completa – che non si limiti solo ad illustrare Massa Marittima come una città d’arte – ma che la illustri dall’interno, mostrandone in dettaglio tutti gli aspetti più particolari. In “Massa Marittima: lo spazio, la comunità” Akiko fa una vera e propria ricerca urbanistica e sociologica. Nei capitoli che si susseguono l’architetta illustra in dettaglio come funziona il Comune partendo dalla divisioni amministrative in Italia e arrivando al caso specifico della cittadina. Ad aiutarla nell’impresa sono proprio gli addetti ai lavori che Akiko ha intervistato durante le sue ricerche. E un grande risalto viene dato anche alla vita del borgo: ai giapponesi Akiko illustra cosa significhi abitare all’interno di un Terziere e quali sono le abitudini dei sui concittadini. Nel libro vengono poi illustrati i toponimi, sconosciuti ai Giapponesi, le festività del Balestro e di San Cerbone ma anche i vari significati allegorici degli edifici e dei dipinti. E ovviamente non mancano le note di colore con il racconto della vita quotidiana tra le panetteria, i bar, le tabaccherie e il mercato. «Akiko ha realizzato un progetto per la fondazione Urban Housing Foundation di Tokyo – dice l’assessore alla Cultura Marco Paperini – il suo libro vuole raccontare una realtà completamente diversa in tutte le sue sfaccettature da quella del Giappone ed è veramente significativo che abbia voluto scegliere Massa Marittima come esempio per raccontare il mondo italiano ai giapponesi».
Akiko vive a Massa Marittima da molti anni insieme al marito e alla figlia ma i suoi studi si sono compiuti a Kanagawa e a Tokyo dove ha seguito un master in architettura all’università Hosei. Ma la passione per l’Italia è sempre stata forte fin dalla prima ricerca sul campo in Sardegna, dove è arrivata nel 1995 per seguire un secondo master. Poi ancora la ricerca urbana a Lecce fino al trasferimento definitivo nel 1997 per approfondire gli studi sulla storia urbanistica al politecnico di Bari, dopo la vincita di due borse di studio.
La scoperta di Massa Marittima arriva solo 1999: una città che ben presto diventerà la sua casa. Qui Akiko inizia a lavorare come organizzatrice di viaggi in Italia per giapponesi, grazie anche alla collaborazione con varie agenzie. E dalla passione per il viaggio nascono anche gli articoli che Akiko scrivere sul sito web japanitaly.com dedicati alla storia e alla cultura delle città della Toscana. Un modo, questo, per far conoscere la terra che tanto l’ha affascinata alla sua patria. Ma oltre a parlare al Giappone della sua nuova casa, Akiko porta anche un po’ di Giappone a Massa Marittima: lavora infatti come traduttrice durante la mostra di arte giapponese del 2010, assistendo alle dimostrazioni di calligrafia e alla cerimonia del tè e si occupa di dare lezioni di scrittura giapponese ai bambini della scuola elementare e agli adulti alla biblioteca comunale.
Arriva così l’idea di una pubblicazione più completa – che non si limiti solo ad illustrare Massa Marittima come una città d’arte – ma che la illustri dall’interno, mostrandone in dettaglio tutti gli aspetti più particolari. In “Massa Marittima: lo spazio, la comunità” Akiko fa una vera e propria ricerca urbanistica e sociologica. Nei capitoli che si susseguono l’architetta illustra in dettaglio come funziona il Comune partendo dalla divisioni amministrative in Italia e arrivando al caso specifico della cittadina. Ad aiutarla nell’impresa sono proprio gli addetti ai lavori che Akiko ha intervistato durante le sue ricerche. E un grande risalto viene dato anche alla vita del borgo: ai giapponesi Akiko illustra cosa significhi abitare all’interno di un Terziere e quali sono le abitudini dei sui concittadini. Nel libro vengono poi illustrati i toponimi, sconosciuti ai Giapponesi, le festività del Balestro e di San Cerbone ma anche i vari significati allegorici degli edifici e dei dipinti. E ovviamente non mancano le note di colore con il racconto della vita quotidiana tra le panetteria, i bar, le tabaccherie e il mercato. «Akiko ha realizzato un progetto per la fondazione Urban Housing Foundation di Tokyo – dice l’assessore alla Cultura Marco Paperini – il suo libro vuole raccontare una realtà completamente diversa in tutte le sue sfaccettature da quella del Giappone ed è veramente significativo che abbia voluto scegliere Massa Marittima come esempio per raccontare il mondo italiano ai giapponesi».