Il Tirreno

Grosseto

«La Zanzara mi ha diffamato» 

«La Zanzara mi ha diffamato» 

I conduttori della trasmissione radio a giudizio dopo la querela di Chicco Testa

09 aprile 2017
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GROSSETO. Mai ascoltata “La Zanzara”, su Radio24? È una trasmissione al vetriolo, dove il turpiloquio è all’ordine del giorno e anche gli scambi verbali tra conduttori e ascoltatori che intervengono al telefono sono caratterizzati da termini che di oxfordiano hanno praticamente nulla.
Nella diretta del 7 ottobre 2015 era entrato nel mirino Chicco Testa, già deputato, dirigente di industria: erano volate parole pesanti nei suoi confronti. Testa aveva sporto querela. I conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo, 51 e 41 anni, nonché l’ascoltatore Donato Ricci, 63 anni, abitante a Varese, sono stati rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Sergio Compagnucci con l’accusa di concorso in diffamazione aggravata (difesa Caterina Malavenda). Le frasi ritenute offensive sono quelle secondo le quali Chicco (Enrico) Testa si sarebbe appropriato o comunque avrebbe distratto almeno 4 miliardi di euro, ai tempi in cui (anni Novanta) era presidente di Enel.
Perché è competente il Tribunale di Grosseto? Perché Testa abita a Manciano e il procedimento è stato incardinato sul luogo di residenza della persona offesa, adesso costituitasi parte civile con l’avvocato Cristina Bertocchini di Roma. Il processo interessa quindi incidentalmente la Maremma, che si ritroverà ad essere proiettata comunque sulla ribalta nazionale a partire dal 13 giugno, data della prima udienza dibattimentale di fronte al giudice Giovanni Muscogiuri: in quella circostanza si costituiranno le parti e saranno affrontate le questioni preliminari, poi sarà fissato il primo appuntamento per le testimonianze e Testa potrebbe essere ascoltato in Tribunale.
La Procura contesta che Ricci sia stato lasciato parlare dai due conduttori senza alcuna cautela; Ricci si sarebbe approfittato della ribalta mediatica e i conduttori ne avrebbero stimolato le dichiarazioni. “Quel lurido schifoso…” si sente dire Ricci. “Cosa c’entra Chicco Testa? Spero che Chicco che ascolta la trasmissione lo quereli, ti denunci e ti cavi la pelle”, replicano Parenzo e Cruciani. “Ma che mi denunciasse! Mettere in tasca 4 o 5 miliardi nel millenovecento”. Poi era entrato nel discorso anche il nome di Bruno Vespa. Agli atti del processo c’è naturalmente la registrazione della trasmissione. Le indagini erano state svolte dai carabinieri della Procura.
Secondo il gup, è necessario un dibattimento «in quanto emerge dai documenti che gli stessi conduttori erano a conoscenza dell’abitudine di Ricci di approfittare degli interventi alla radio per diffamare personaggi noti, sicché i due conduttori, alle prime affermazioni diffamatorie, avrebbero dovuto togliere subito la possibilità di proseguire, mentre il collegamento è durato ben nove minuti». Il dibattimento dovrà anche far luce sull’eventuale dolo dei conduttori. Non luogo a procedere invece per l’allora direttore di Radio24, Roberto Napoletano.
Pierluigi Sposato
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