Il Tirreno

Grosseto

«Amiata in tandem con la zona Albegna»

«Amiata in tandem con la zona Albegna»

Dopo l’uscita di Cinigiano dall’Unione il sindaco di Castel del Piano conta su una nuova aggregazione

22 gennaio 2016
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CASTEL DEL PIANO. Quanto perde l’Unione dei comuni dell’Amiata grossetana senza Cinigiano? Dal 1º gennaio il Comune è uscito dall’Unione. Cosa comporti tutto questo per i sette comuni restanti (Castel del Piano, Arcidosso, Seggiano, Santa Fiora, Castell’Azzara, Semproniano e Roccalbegna) lo spiega il sindaco di Castel del Piano Claudio Franci, che approfitta dell’argomento per una riflessione a tutto campo sulle sorti del distretto sanitario amiatino, spina nel fianco della montagna da quando pare certo che, proprio a causa dell’esiguo numero della popolazione, il distretto sia destinato a scomparire. Che fine farà l’Amiata, in quale aggregazione si posizionerà, non si sa.

«Anche se non ci danneggia sul piano dei servizi associati – spiega Franci – l’uscita di Cinigiano dall’Unione ci danneggia sul piano politico. Diminuiamo ancora di più in quanto a popolazione e oltre tutto si profila una nuova aggregazione, quella di Cinigiano, Campagnatico, Civitella e Roccastrada, che sarà di certo pronta a giocarsi, giustamente, la sua partita provinciale».

Questo, secondo Franci, non fa altro che consolidare la decisione che bisogna andare avanti con l’unione dei comuni e farla decollare meglio possibile. Solo così sarà possibile avere qualche peso quando in regione si dovrà decidere dove andrà l’Amiata rispetto ai distretti sanitari.

«Entro la fine del mese, credo – spiega Franci – sapremo qualcosa in merito. Gli scenari possibili sono due, se va bene. Uno è che per Grosseto rimanga un solo distretto e dunque anche noi andremo a farne parte oppure che vi sia la possibilità di averne un altro, quello dell’Amiata e dell’Albegna. Saremmo più propensi a entrare un questa compagine. Gli spazi per mantenere il distretto Amiata da sola sono praticamente inesistenti».

Franci, che da tempo prospetta uno scenario poco lusinghiero per la sorte del distretto amiatino, torna sull’idea di forza e identità territoriale. «Occorre – dice – una solida idea di territorio e bisogna ricompattare il mosaico amiatino. Altrimenti si perde».

Intanto, però, a proposito di sanità, è lo stesso Franci – che è anche presidente della società della salute Amiata grossetana – ad annunciare che con la risonanza magnetica, a Castel del Piano è arrivato anche il tanto sospirato mammografo e aggiunge annunciando la visita del direttore Enrico Desideri il 25 febbraio. Proprio da Castel del Piano prenderà il via la conferenza zonale.

Fiora Bonelli

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