Il Tirreno

Grosseto

Aree verdi, il Comune verso le vie legali

di Elisabetta Giorgi
Aree verdi, il Comune verso le vie legali

Principina, avviata la mappatura delle zone non ancora cedute dai privati: «Stiamo valutando se far partire i contenziosi»

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PRINCIPINA A MARE. Potrebbe imboccare le vie giudiziarie la vicenda delle aree verdi di Principina a mare, quelle zone private destinate a verde pubblico che non sono ancora mai passate al patrimonio comunale. Il Comune di Grosseto ha dato incarico all’ufficio legale di verificare le posizioni dei privati proprietari dei lotti e sbloccare la faccenda aprendo eventuali contenziosi con loro.

Una storia rimasta al palo finora e riguardo a cui il sindaco Emilio Bonifazi quasi un anno fa (era l’ottobre 2014) inviò circa 1200 lettere ad altrettanti proprietari di appartamenti e altri immobili prospettando loro le due alternative: o si andava dal notaio a perfezionare la cessione mai avvenuta da decenni o si intraprendeva appunto la via giudiziaria per ottenere una sentenza che producesse lo stesso effetto.

La faccenda è sempre andata avanti lentissima e ha avuto un parziale cambio di rotta proprio quest’anno. Di fatto il Comune si decise un anno fa a spedire le 1200 lettere dopo essere stato bersagliato di proteste dei cittadini, indignati per il cattivo stato del verde pubblico della frazione: ciò non solo nella strada principale di accesso a Principina, via del Delfino, ma anche nei vialetti interni dove la vegetazione è maltenuta.

L’ente pubblico si è sempre giustificato spiegando di non poter intervenire proprio perché le aree non sono di sua proprietà. La responsabilità delle mancate acquisizioni - ha spiegato l’ente - sarebbe da imputare alle negligenze dei passati amministratori e alle incompiute pratiche di cessione risalenti a quasi 30 anni fa, per le quali non si è mai data esecuzione a quanto previsto nelle convenzioni e con le lottizzazioni iniziali.

Sta di fatto che da allora sono passati tre decenni. E le pratiche sono comunque rimaste sempre ferme nel cassetto, finora. Per il Comune nessuno dei proprietari (sia di allora che attuali) si sarebbe mai preoccupato di fissare un appuntamento dal notaio per concludere; e viceversa, a detta di alcuni privati sarebbe il Comune di Grosseto, da parte sua, a non aver sollecitato più di tanto l’acquisizione al proprio patrimonio delle aree destinate a verde pubblico non convocando i proprietari. Tra un rimpallo e l’altro la faccenda parrebbe ferma, o quasi.

Cosa si è mosso da ottobre scorso a oggi? Concretamente nessuna acquisizione è stata ancora fatta, anche se il vicesindaco e assessore al patrimonio Paolo Borghi spiega che il Comune «sta lavorando: la faccenda è grossa e complicata» anche perché le proprietà «possono essere cambiate, alcuni privati non si fanno trovare, altri non danno risposta etc...» In questi mesi, più o meno da marzo scorso, lavorano a questa faccenda gli uffici Urbanistica e Patrimonio ed è in atto una “mappatura” delle aree verdi private che dovrebbero passare al Comune. «Un lavoro lungo e complicato che abbiamo messo in moto l’anno scorso inviando le lettere ai proprietari» e per il quale l’ente ha dato incarico all’ufficio legale (avvocatessa Susanna Cruciani) di verificare ogni posizione ed eventualmente avviare i contenziosi legali coi privati.

«Al momento - riferisce a sua volta l’ufficio legale - alcuni privati si sono presentati da noi manifestando la loro volontà di cedere bonariamente le aree verdi al Comune». Ma il “grosso” è rappresentato dagli altri. «Finché non è conclusa la mappatura, non si può sapere quali aree e quali privati sono interessati. Dunque intanto bisogna monitorare: poi apriremo eventualmente i contenziosi».

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