Manciano celebra l’81° della Liberazione del paese
Domani cerimonie Anpi a partire dalle 10
MANCIANO. Come da tradizione, anche quest'anno, nell’81° anniversario della Liberazione di Manciano (12 giugno 1944), la locale sezione Anpi promuove, per domani (domenica 15) dalle 10, un presidio al cimitero di Manciano e la deposizione di un garofano rosso alle lapidi dei renitenti alla leva assassinati dai fascisti, dei partigiani e delle partigiane combattenti e degli antifascisti e delle antifasciste mancianesi lì sepolti. Quello proposto dal direttivo Anpi di Manciano è un vero e proprio itinerario culturale attraverso un secolo di storia cadenzata dai brevi profili dei personaggi omaggiati dal garofano rosso che viene deposto per ogni tomba, dalle vicende che li hanno visti protagonisti e dai fatti fondamentali che hanno vissuto o di cui sono stati vittime.
Il percorso inizia con l’omaggio al partigiano Martinez, colpito a morte il 26 gennaio 1944 nell’attacco condotto contro il comando fascista di Manciano che aveva come obiettivo il brigadiere della Guardia Nazionale del fascio repubblichino Catone Corridori. Prosegue con il saluto alla tomba di Luigi Chiavai, che fu presidente del Gap (Gruppo assistenza partigiani), alle lapidi dei giovani catturati a Case Sbraci e fucilati a Manciano, dei renitenti alla leva e partigiani Italo Nanni e Achille Leoni, degli antifascisti mancianesi, come Leto Morvidi (primo sindaco eletto direttamente dal popolo nel 1945), Corrado e Guido Fratini, l’avvocato Fabbrini che difese i braccianti che, guidati da Rinaldo Seri, avevano occupato i latifondi, Lepanto Butelli, sindaco socialista defenestrato dai fascisti nel 1921, Guglielmo Patrizi, già presidente della Lega proletaria ex combattenti e fondatore della cooperativa agricola, Maria Pascucci, che nei circoli cattolici promuoveva la cultura dell’antifascismo, Mariella Gori, nella cui casa si formò, con il capitano Arancio, il primo embrione della banda partigiana mancianese, e decine di altri partigiani combattenti (Clito Pratesi, Aldo Ricci, Leo Sbrulli e tanti altri ancora), militanti, sindacalisti, intellettuali che hanno lottato per la Liberazione e hanno difeso la democrazia con il loro impegno e il loro esempio, fino ad Alfio Cavoli e a Lilio Niccolai, che quest’anno avrebbe compiuto cento anni.
L’itinerario sarà guidato dai membri del direttivo dell’Anpi ognuno dei quali tratteggerà il profilo di alcuni personaggi, saranno invitati a intervenire i familiari dei protagonisti e altri partecipanti all’iniziativa, ognuno dei quali potrà aggiungere un ricordo, precisare dei fatti, proporre le sue personali osservazioni e valutazioni.
A seguire, a partire dalle 12,30 un momento conviviale nei giardini del viale Primo Maggio con il pranzo collettivo autogestito: ognuno porta ciò che vuole o che può.