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Grosseto, cocaina e hashish: arrestato bancario di 43 anni


	Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

Detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, l’uomo si giustifica: uso personale. La scoperta dopo un telefono smarrito

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GROSSETO. In aula per la convalida del proprio arresto per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, nella mattina di oggi (venerdì 16) davanti alla giudice Cecilia Balsamo, un bancario grossetano di 43 anni rappresentato e difeso dall’avvocata Elena Pellegrini (Foro di Grosseto) ha giustificato la propria condotta spiegando che la droga era per uso personale dovuto al complesso periodo che sta attraversando a causa delle gravi condizioni di salute di uno stretto familiare.

La scoperta

Le Volanti erano arrivati a casa sua martedì grazie alla segnalazione di una cittadina che, giorni prima, aveva perso il cellulare: la donna aveva comprato un nuovo telefono e, grazie alla funzione che permette di rintracciare qualunque apparecchio connesso al proprio account, aveva geolocalizzato il dispositivo smarrito e aveva avvisato la polizia.

Gli agenti si erano presentati alla porta dell’uomo, che dopo qualche tentennamento aveva consegnato loro il cellulare. I poliziotti, però, a colpo d’occhio avevano notato in casa alcuni elementi sospetti: in seguito a ulteriori verifiche hanno potuto accertare la presenza in casa di cocaina e hashish insieme a due bilancini di precisione: ritenuta sussistente l’ipotesi di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio è stato informato il pubblico ministero Giovanni De Marco e sono scattati i domiciliari.

L’arresto

La giudice, dopo essersi riservata, ha infine convalidato l’arresto e disposto per l’uomo l’obbligo di firma in questura per tre volte a settimana.


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