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Calcio: Serie A

Pablo Marì ufficialmente in viola: tutte le trattative della Fiorentina

di Tiziana Gori
Pablo Marì con il direttore generale Alessandro Ferrari
Pablo Marì con il direttore generale Alessandro Ferrari

Il 31enne difensore: «Progetto importante, felice di farne parte: a disposizione dei miei compagni»

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FIRENZE. Mentre il Napoli continua l’affondo su Comuzzo e la Fiorentina intavola un confronto con la Juve per Fagioli, ieri, 30 gennaio, è stato il giorno della presentazione di Pablò Marì, roccioso 31enne difensore proveniente dal Monza.

Tifosi divisi

C’è da dire che l’eventuale operazione arrivo Pablo Marì cessione Pietro Comuzzo continua a suscitare aspro dibattito tra i tifosi, divisi tra chi ritiene che non si possa fare a meno di una cifra stimata tra i 30 e 35 milioni per un difensore ventenne con venti partite in serie A, e chi considera un tradimento allevare i cuccioli in casa se poi - come con Kayode e ora, probabilmente, con Comuzzo - si cedono al primo acquirente forte. Staremo a vedere cosa succederà da qui al 3 febbraio, giorno di chiusura dell’invernale mercato di riparazione.

Pablo Marì

«Mi sembra di essere nella fase migliore della carriera. Mi sento bene sia fisicamente che mentalmente, e quando ti trovi di fronte ad un progetto come questo penso che sia una cosa molto importante. Sono sicuro che faremo molto bene, posso portare alla squadra la mia esperienza, non vedo l'ora di indossare la maglia viola». «Voglio ringraziare – ha detto Pablo Marì al Viola Park – il presidente Commisso, gli altri dirigenti e mister Palladino per darmi questa grande opportunità. Entrare in questo progetto mi dà tantissima felicità e voglia di arrivare il prima possibile al weekend per indossare questa maglia. La trattativa per arrivare qui è stata un po' lunga, anche se è bellissimo quando ti chiama una squadra come la Fiorentina. Non vedevo l’ora di chiuderla velocemente per essere qua».

«È stato molto bello – prosegue – parlare con la società ed incontrare i dirigenti viola. Quando mi hanno detto che mi volevano». Un innamoramento veloce, lo definisce il 31enne difensore spagnolo: «Mi hanno trasmesso subito grande voglia di crescere. Anzi, quando sono arrivato nello spogliatoio ancora di più. La mentalità di crescere che hanno loro è la stessa che ho io, essere qui per me non è una rivincita, nella carriera di un calciatore ci sono dei momenti. Io sono andato al Flamengo, che è stata una grande opportunità, poi all'Arsenal in una delle squadre più forti al mondo e crescendo sono diventato il giocatore che sono e oggi e tutto questo poi mi ha portato alla Fiorentina».

A spingerlo a scegliere i colori viola è stato il suo ex tecnico al Monza, Raffaele Palladino. «Ho trovato qui lo stesso allenatore che avevo visto quando era andato via la scorsa estate. Per me, oltre che un grande tecnico, è una grandissima persona, lo ha dimostrato sempre, mi ha tenuto in considerazione in tutto quello che facevamo quando eravamo a Monza, e spero di ripagare alla grande questa fiducia. Eravamo in una situazione difficile con il Monza, lasciare i compagni come ho fatto non è stata una cosa facile, so che hanno valori grandiosi e daranno il massimo per invertire la situazione attuale».

Le parole

Pablo Marí ha anche parlato di alcuni singoli della Fiorentina, a partire da un giocatore che solo qualche giornata fa ha dovuto marcare. «Kean è uno dei migliori attaccanti della serie A, mi ha messo in grandissima difficoltà e ci siamo divertiti tanto nelle nostre sfide. Ora siamo compagni di squadra e spero che faremo alla grande. De Gea? Sapere di avere dietro di te uno come lui è un valore aggiunto, non solo per me ma per tutta la squadra. È un grandissimo portiere a livello mondiale. Colpani è un grandissimo giocatore, deve continuare a giocare il calcio che sa fare, come fatto al Monza, deve concentrarsi sull'oggi e sulla Fiorentina, pensare divertirsi giocando a calcio».

In attesa di capire se sarà un compagno di squadra o presto un avversario, magari con la maglia del Napoli, parlando di Pietro Comuzzo, Pablo Marí ha concluso: «L'ho conosciuto poco ma mi è sembrato straordinario come persona. In campo penso che abbiamo scoperto un grandissimo talento, io voglio aiutare lui e gli altri ragazzi perché alla fine uno dei miei valori è dare una mano a tutti. Non vedo l'ora di poter lavorare insieme».

Verso il Genoa

Quella di ieri è stata una seduta di allenamento incentrata su una serie di partitelle a ranghi misti su campo ridotto. Ancora out Danilo Cataldi e Andrea Colpani, il primo reduce da un affaticamento al retto femorale che si trascina da quasi un mese, il secondo alle prese con un colpo alla caviglia che gli ha fatto saltare la gara contro la Lazio di domenica scorsa. Per entrambi si abbassano le percentuali di disponibilità per la sfida in programma tra quattro giorni allo stadio Franchi di Firenze contro il Genoa.

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