Fiorentina, ora a chi tocca in attacco?
Cabral o Jovic: dopo il risveglio in coppa e in campionato, a Italiano la difficile scelta ma il tecnico rilancia: «Ora spero che i gol delle punte arrivino anche in campionato»
FIRENZE. L’imbarazzo della scelta, ma quello “bello” che ti fa piacere provarlo e non è fonte di vergogna (personale) o malanimo (altrui): ce l’ha Vincenzo Italiano quest’imbarazzo, grazie al turno dei 16esimi di Conference League contro il Braga nella settimana da giovedì 16 a giovedì 23, che in questo breve ma intenso periodo gli ha permesso di ritrovare o, per meglio dire, di trovare i “suoi” due centravanti Luka Jovic e Arthur Cabral.
Entrambi pronti all’appuntamento con i gol dopo un’attesa lunga, estenuante e sicuramente condizionante per i risultati della Fiorentina. Sembra tutta un’altra storia, perché accanto a Jovic che si era subito preso la ribalta del palcoscenico nella partita d’andata segnando le prime due reti del 4-0, non è stato da meno – anzi – l’attaccante brasiliano che, prima, ha imitato il compagno serbo firmando le altre due reti a Braga in appena un quarto d’ora disputato, poi si è ripetuto in campionato nel turno tra i due impegni europei evitando la sconfitta della Fiorentina nel derby con l’Empoli e, infine, ha messo il sigillo sul 3-2 nella gara di ritorno con i lusitani. In sette giorni, due gol Jovic e quattro Cabral: praticamente il 50 per cento di quello che avevano messo insieme nei cinque mesi precedenti di stagione.
Adesso, Italiano non avrà più da adattare Kouame come soluzione disperata no ma sicuramente forzata per il posto da centravanti, e potrà invece contare con fiducia ora sull’ex Real Madrid e ora sull’ex Basilea nelle partite che arriveranno, a cominciare da quella di lunedì a Verona, sapendo di avere a disposizione un “altro” Jovic e un “altro” Cabral. Di nuovo una sfida fra i due, un testa a testa fra due bomber finora in crisi che peraltro non hanno un rapporto teso e difficile, ma anzi si spronano, si congratulano l’uno con l’altro, festeggiano i rispettivi gol e mostrano un affiatamento particolare, forse proprio in virtù del momento difficile che hanno affrontato. Siamo al punto di svolta tanto atteso?
Per sé, e forse anche per l’amico Luka, garantisce “Re Artù”. «Fisicamente e psicologicamente – ha dichiarato subito dopo il 3-2 al Braga “mimando” il Var nell’esultanza e poi ieri mattina ci è tornato ancora sopra con un post ironico su Instagram – mi sento benissimo, ma so anche che devo pensare solo ad aiutare la squadra nei gol e negli assist: è quello che ho sempre voluto fin da quando sono arrivato a Firenze. E la concentrazione dev’essere subito rivolta al Verona: abbiamo il compito di rialzarci in campionato».
Ecco, appunto. Chiaramente non bastano i buoni numeri di questa seconda metà di febbraio e men che mai bastano le intenzioni, anche se buone a loro volta. Servono i fatti subito, perché della Conference League se ne riparlerà tra due settimane, ma nel mezzo incombe proprio il campionato con il carico di responsabilità e aspettative che si porta dietro a causa di una classifica molto al di sotto di quelli che erano i programmi della Fiorentina.
Verona come detto lunedì nel posticipo, poi Milan sabato sempre della stessa settimana nell’anticipo della giornata successiva, sono i due avversari contro cui la squadra viola è chiamata ad ottenere risultati concreti, intanto al Bentegodi per non rischiare di complicarsi la vita guardandosi alle spalle, quindi nella sfida ai campioni d’Italia in carica per toccare con mano se la risalita ha davvero avuto inizio. E quando si parla di carico di responsabilità non è esagerato, perché il primo (o quasi) pensiero di Vincenzo Italiano a pochi minuti dalla fine del ritorno con il Braga è stato per il campionato: quei 25 punti non vanno giù a nessuno, ma forse meno di tutti all’allenatore siciliano.
«Dobbiamo preparare bene – ha dichiarato il tecnico – e in pochi giorni una partita complicata, in cui il Verona si gioca qualcosa d’importante, come noi del resto. Nel percorso che rimane in Serie A ci deve riuscire di essere quelli che siamo in Coppa: finora non è così, ma dobbiamo cambiare il corso delle cose. E spero che i gol e l’incisività dei nostri attaccanti siano una spinta anche in campionato».