Il Tirreno

Firenze

Cabral vuole fare il bis in viola «Ora un gol che vale, in rovesciata»

Brunella Ciullini
Cabral vuole fare il bis in viola «Ora un gol che vale, in rovesciata»

Col Basilea ha marcato in acrobazia proprio nei preliminari di Conference

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«Jovic è un grande giocatore, ha vestito la maglia del Real, per noi è importante avere in squadra giocatori importanti, uno come lui alza il livello e aiuta a migliorare tutti». Almeno a parole Arthur Cabral non sembra soffrire la concorrenza del nuovo compagno di reparto, Di sicuro la “rivalità” non potrà che stimolare entrambi (e ovviamente) la Fiorentina. Lo stesso brasiliano approdato a Firenze a gennaio in concomitanza con la cessione di Vlahovic alla Juventus sa che lo aspetta una stagione chiave per la propria carriera: non è mai facile per nessuno arrivare nel mezzo di un altro campionato, figurarsi per chi – come lui – si è presentato con credenziali di tutto rispetto: 25 gol con il club svizzero in 31 gare stagioni, Conference League compresa, in cui ha segnato in tutti i modi, anche con una spettacolare rovesciata nel 3-0 inflitto agli albanesi del Partizani. Per questo e per tanti altri motivi si può considerare Cabral alla stregua di un nuovo acquisto e iniziare la nuova stagione al pari dei compagni potrà facilitargli la conoscenza delle idee e dei meccanismi di gioco di Italiano. Quello dei gol è uno dei “nèi” nella Fiorentina specie nella parte finale della scorsa stagione: Cabral e Jovic dovranno cercare di risolverlo mettendoci il loro fiuto, le loro qualità e la loro concretezza. Su questo si sta concentrando il tecnico e su questo stanno lavorando i due attesissimi attaccanti. «Con Luka parliamo in inglese anche se io non lo mastico granché, ogni tanto usiamo anche lo spagnolo – racconta il brasiliano che da piccolo ammirava i connazionali Ronaldo “il Fenomeno” e Adriano – Abbiamo parlato di cosa vuol dire essere centravanti, come intendiamo e viviamo questo ruolo, come attaccare gli spazi, partendo da destra o da sinistra, facendo leva sulle sue esperienze a Madrid e in Germania». Insomma prove tecniche di intesa. Nell’attesa Cabral sogna di infiammare il popolo viola con un gol in rovesciata in una sfida che conta dopo esserci riuscito nelle scorse settimane, in allenamento, durante il ritiro a Moena. «È un gesto tecnico che fa parte del mio repertorio, l’ho già fatto col Basilea – sorride ricordando appunto la prodezza nei preliminari di Conference lo scorso luglio – e ora sogno di fare gol così anche con la Fiorentina». Fra l’altro i numeri del brasiliano in Conference League, la competizione che attende la squadra viola, sono a dir poco lusinghieri: 13 reti in 12 partite, 8 nei preliminari e 5 nella fase a gironi. Scontato che il pensiero del tifoso vada al doppio decisivo appuntamento internazionale di metà agosto. «Siamo pronti ad affrontare qualsiasi avversario» ringhia fiducioso. Intanto in questi giorni di lavoro nei pressi di Innsbruck Cabral ha accolto insieme ai compagni il connazionale Dodô, l’ultimo acquisto in ordine di tempo: «Stiamo cominciando a conoscerci, ci ho giocato una volta contro: è un ottimo giocatore». Appare carico l’attaccante che sogna di andare ai Mondiali («Farò di tutto per riuscirci») , non vede l’ora di lasciare il segno: in A finora ha fatto due reti entrambe in trasferta, a Reggio Emilia col Sassuolo (ma non bastò ad evitare la sconfitta) e al “Maradona” col Napoli contro cui la Fiorentina conquistò i tre punti: «Ricordo tutto di quel giorno, una grande vittoria, una grande partita. Dopo il gol ero come pazzo, mi tolsi la maglia per la gioia». Al pronti via Cabral vuole festeggiare di nuovo, stavolta al Franchi, davanti ai tifosi: «A Moena ho visto quanto siano incredibili, sempre a sostenerci con il loro entusiasmo. Sembrava quasi che le tribune vibrassero. È stata una grande emozione». La stessa che lui sogna di regalare davanti alla porta, in rovesciata.  

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