Italiano e la scossa per Jovic «Va riattivato, ma farà bene»
L’allenatore parla dell’attaccante serbo alla vigilia del nuovo ritiro in Austria «Deve tornare un giocatore importante, se ci riesce può trascinare la squadra»
L’esordio in campionato fra poco più di due settimane, nei play-off di Conference League fra 21 giorni. La tabella di Vincenzo Italiano prevede una seconda fase di lavoro fra Austria e Spagna con blitz a Siviglia per l’amichevole del 6 agosto col Betis prima del via della nuova stagione. «Nell’ultima abbiamo fatto di tutto per riportare la Fiorentina in Europa, ora cercheremo di farci trovare pronti – dice il tecnico a Dazn che domenica alle 18 trasmetterà la diretta del test col Galatasaray – Gli obiettivi sono quelli delle altre squadre, migliorarci a tutti i livelli».
Poi svela un aneddoto: «È venuto a Moena uno dei due miei figli e mi ha dato qualche indicazione. Pure sulla formazione? Ogni tanto ci confrontiamo», sorride parlando poi di Jovic, 7 gol dei 24 fatti dalla Fiorentina in 4 amichevoli: «Bisogna cercare di riattivarlo nel senso di farlo tornare un giocatore importante, consapevole di poter trascinare la squadra. È un grande campione e i colpi li ha». Un assist per l’attaccante arrivato dal Real Madrid: «Sto lavorando forte per capire in fretta quanto chiede l’allenatore. In questo momento della mia carriera avevo bisogno di lavorare con un tecnico come Italiano, il suo calcio si addice alle mie caratteristiche, conto di fare assieme grandi cose. La Fiorentina è tra le poche squadre in Italia che gioca d’attacco, ho fatto la scelta migliore, avevo bisogno di lavorare con un tecnico che ti spingesse tanto. Qui hanno giocato tanti giocatori serbi, voglio bissare i successi del passato. L’obiettivo? Vincere la Conference con questa maglia, i tifosi lo meriterebbero, la Fiorentina è tornata in Europa e deve rimanerci». Jovic può sfruttare gli insegnamenti ricevuti al Real: «Ho vestito quella maglia per tre anni e lavorato con i migliori giocatori del mondo e due allenatori fenomenali come Zidane e Ancelotti. Lavorare in una squadra così forte aiuta». L’attaccante serbo fa parte dei 29 convocati per l’Austria che i viola hanno raggiunto ieri poco prima delle 18 in treno dopo un allenamento mattutino al centro sportivo Astori: nella lista non figurano Dragowski, Pulgar, Ranieri, Gori e Kokorin rimasto a Firenze per «mettersi al pari dei compagni a livello di condizione» (così ha spiegato lui ai media russi) anche se rumors vogliono il club viola intenzionato a raggiungere l’accordo per la rescissione. Tra i convocati anche Dodo, che si è aggretato ieri arrivando dal Brasile. Tra i più scalpitanti Pierluigi Gollini: «Voglio dimostrare di essere il portiere decisivo in Champions, in stadi come Anfield e Cardiff quando raggiunsi gli ottavi. Bello essere tornato alla Fiorentina, l’ho lasciata che ero un ragazzo (mica facile dire di no allo United, a Giggs, a Ferdinand) e la ritrovo da uomo. È stato detto che negli ultimi tempi ho giocato poco, ma l’anno scorso ho fatto 11 gare con il Tottenham (e davanti avevo un certo Lloris...) e quello prima ho giocato sempre. Tornare in A è un sogno». La Fiorentina alloggerà a Mils, nei dintorni di Innsbruck, allenandosi sul campo del Raika Volders (formazione delle serie minori austriache) dove hanno lavorato in passato anche la nazionale danese e l’Hoffenheim. Dopo l’amichevole con il Galatasaray raggiungerà Salisburgo, in programma il 3 agosto la gara con il Qatar (diretta su Olybet.tv) poi il volo in Spagna.
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