Dodô va di corsa ma non basta: c’è ancora da liberare un posto
Non può giocare se non viene ceduto un extracomunitario
MOENA. Di là dalla rete, mentre firmava autografi ai tifosi, c’è stato anche chi glielo ha gridato: «Resta con noi, Nikola. E comunque ti vogliamo bene lo stesso». Milenkovic ha continuato a regalare sorrisi e firme, senza rispondere, ma quelleparole le ha sentite benissimo pure lui. L’estate scorsa i messaggi erano quasi tutti per Dusan Vlahovic, l’altro serbo arrivato dal Partizan Belgrado che ha lasciato Firenze a gennaio, stavolta è toccato a lui. Il dg viola Joe Barone non ha garantito sulla sua permanenza, l’allenatore si è esposto augurandosi di poter continuare a contare sulle sue giocate.
È possibile che nei primi giorni della prossima settimana possa esserci un appuntamento perlustrativo tra l’entourage del giocatore e la dirigenza dell’Inter, ma fin qui l’unica certezza è la professionalità del giocatore, su cui ha garantito lo stesso capitano Biraghi. I viola proveranno a trattenerlo, allungando di conseguenza il contratto in scadenza il prossimo anno: chiunque vorrà provare a far sedere la dirigenza al tavolo della trattativa non potrà offrire meno di 15 milioni di euro, che poi diventerebbero la liquidità necessaria per tornare sul mercato ed individuare il successore. È così che la candidatura di Marash Kumbulla, richiesto però dal Torino di Juric (che lo ha già allenato al Verona) potrebbe trasformarsi in un’opportunità, forse più di quella di Andrea Cistana. Intanto, la super star, anche ieri, è stata sempre e comunque il brasiliano Dodô, tra i più ricercati per foto e autografi. Ha lavorato sul sussidiario (insieme a Kokorin, che ha raggiunto il ritiro in ritardo per motivi di salute) e si è goduto l’incoraggiamento dei tifosi. «Sono molto felice di essere qui - ha ribadito ai canali ufficiali del club - spero di fare una stagione meravigliosa. Vengo da un paese in cui da mesi è in corso una guerra, voglio subito riscattarmi dando il meglio di me in questa nuova avventura. Mando un abbraccio a tutti i tifosi viola e ringrazio il club per avermi dato questa opportunità». Dodô approfitterà di questi giorni per aumentare i carichi di lavoro e mettersi in pari col resto della squadra: il suo tesseramento è stato completato, ma tecnicamente per poterlo impiegare in gare ufficiali c’è da liberare un posto da extracomunitario. Per questo, la dirigenza è al lavoro per chiudere la pratica legata a Pulgar, il cui passaggio al Flamengo che pure pareva ben indirizzato non solo non si è chiuso, ma pare essersi addirittura arenato. Il giocatore sarebbe stato proposto anche al San Paolo, sempre in Brasile, ma non sarebbe scoccata la scintilla in grado di portare tutti in un attimo al traguardo. È questa la priorità di Joe Barone e Daniele Pradè, oltre alle altre uscite per rimettere insieme liquidità e cancellare dal monte ingaggi le spese non più funzionali.
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