Il mistero dell'uomo trovato morto nella cassapanca: la famiglia mai seguita dai servizi sociali
Campi Bisenzio, riserbo sulle spiegazioni date dai fratelli di Lorenzo Paolieri. Il sindaco: «Di fronte a questa ferita non servono giudizi ma bisogna sostenere chi è più fragile»
CAMPI BISENZIO. C’è una storia di estremo disagio all’origine della vicenda del ritrovamento del corpo di Lorenzo Paolieri, 32 anni, all’interno di un baule nell’abitazione di via Ippolito Nievo a Sant’Angelo a Lecore. Il cadavere in decomposizione si trovava in una cassapanca in legno in una delle stanze sulla parte posteriore della casa, ed era stato avvolto nelle coperte. Ancora difficile capire da quanto tempo si trovasse in quell’insolito nascondiglio. Il baule era chiuso e sopra erano stati appoggiati alcuni oggetti, mentre la stanza era stata sigillata all’esterno con il nastro adesivo. Questo si sono trovati di fronte gli agenti della polizia locale di Campi Bisenzio quando sabato sono tornati per un nuovo sopralluogo all’interno dell’abitazione di via Nievo e hanno aperto la stanza e poi il baule. La segnalazione, spiega il comandante Simone Orvai «era arrivata già venerdì quando abbiamo fatto un primo sopralluogo ed era relativa ad eventuali problemi che potevano esserci riguardo alle difficoltà della famiglia». Nella prima visita i vigili urbani non hanno trovato nulla, poi hanno effettuato un secondo sopralluogo e si sono trovati di fronte una scena raccapricciante. Nell’abitazione Lorenzo Paolieri viveva con un fratello di 38 anni e una sorella di 46 anni e con l’anziana madre di 68 anni, trovata in gravi condizioni di salute. La famiglia, che aveva perso il padre nel 1993, era da tempo residente nella frazione. Finora però non era stata presa in carico dai Servizi sociali.
I due fratelli sono apparsi disorientati e con evidenti fragilità psichiche, sono stati ascoltati dagli investigatori e poi sono stati presi in carico dai servizi sanitari e trasferiti in una struttura residenziale protetta, mentre l’anziana donna è stata ricoverata all’ospedale di Careggi dopo che è stata ritrovata in stato di denutrizione.
I due fratelli hanno anche spiegato il motivo per cui hanno nascosto Lorenzo Paolieri nella cassapanca, ma al momento il contenuto delle loro dichiarazioni è coperto da segreto. L’unica cosa certa è che l’occultamento del cadavere non è stato fatto per motivi economici.
La vicenda ha lasciato tutti senza parole, ma con molte domande. «Interrogarci e sentirci tutti in colpa è necessità assoluta per chi ha un ruolo pubblico, politico e amministrativo a Campi Bisenzio – ha detto il consigliere delle Liste di centrodestra Paolo Gandola – Di fronte a una tragedia di questa portata non è tempo di polemiche, ma di riflessione profonda e responsabile. Episodi come questo impongono a tutti, istituzioni, politica e società civile, di interrogarsi sullo stato di fragilità e solitudine che attraversa la nostra comunità e sulle risposte che il sistema pubblico è stato finora in grado, o non in grado, di offrire». «Di fronte a questa ferita non servono giudizi né clamore – concorda il sindaco Andrea Tagliaferri – Serve, invece, una responsabilità collettiva: rafforzare i legami, sostenere chi è più fragile, accrescere la nostra capacità di ascolto e di presenza».
