La guida
Affitti brevi, le buchette del vino di Firenze usate come nascondigli per le keybox
L’assessore: «A breve entrerà in vigore la norma che imporrà la rimozione dei tastierini in città»
FIRENZE. Sembrano usarle come nascondigli per le keybox ormai messe al bando, vietate prima dal ministero dell’interno e fra poco anche dal nuovo regolamento di polizia urbana del Comune. Le antiche buchette del vino, fino a poco tempo fa uno dei tanti piccoli segni tangibili di ciò che era secoli fa la vita a Firenze, sono diventate l’escamotage con cui nascondere le famigerate scatolette con tastierini che consentono agli host di evitare il check-in di persona con i turisti e gestire di fatto appartamenti, camere e case vacanze da remoto.
Video del movimento Salviamo Firenze dedicati al blitz della notte scorsa per sigillare con nastro da pacchi le keybox degli affitti brevi mostrano alcune di queste mini-cassette nascoste dentro le caratteristiche buchette del vino di antichi palazzi rinascimentali. Sono queste buchette delle nicchie ricavate nei muri - e che danno sulla strada - per vendere, mescere il vino all'esterno dalle cantine del palazzo, una pratica rinascimentale proseguita fino al '900. Gli attivisti che si battono contro le storture dell'overtourism ne hanno scoperte alcune aprendo gli sportellini durante il blitz della notte scorsa. Una buchetta usata a questo scopo l'hanno filmata in borgo Albizi. «Questa è la più bella - si sentono i commenti degli attivisti mentre fanno il video - Le keybox in una buchetta del vino di un palazzo storico...».
Insomma, alcuni host starebbero approfittando anche di questa caratteristica tipica dei palazzi storici fiorentini per provare ad aggirare un divieto. Certo presto arriverà quello netto annunciato dalla sindaca Sara Funaro, che ha promesso di vietarle e imporne la rimozione prima nell’area Unesco e pòoi da tutta la città. Per ragioni di decoro ma anche di sicurezza. Perché chi fa il check-in in remoto non ottempera ad un a precisa prescrizione del Viminale, che impone che il controllo delle presenze venga eseguito di persona all’arrivo dei turisti nell’appartamento messo in affitto per la locazione breve con l’invio delle generalità alla questure entro le 48 ore dall’arrivo. Ieri il portavoce del comitato Massimo Torelli ha ricordato che finora, nonostante gli annunci, Palazzo Vecchio non ha ancora imposto la rimozione delle keybox, simbolo di «volgare sfruttamento delle città» dove affitti e prezzi delle case continuano ad aumentare vertiginosamente espellendo di fatto dal centro residenti e lavoratori. «Siamo al lavoro, a stretto contatto con la prefettura, per vietare l'utilizzo delle keybox in tutta la città», dichiara l'assessore al turismo del Comune di Firenze Jacopo Vicini a proposito delle keybox, del piano sul turismo sostenibile varato da Palazzo Vecchio.
«Lo abbiamo annunciato a metà novembre con la delibera di giunta contenente il piano in 10 punti pensato per un turismo sostenibile a Firenze e stiamo lavorando per renderlo operativo in tutte le sue misure entro la prossima primavera - aggiunge Vicini in una nota -. Appena entrerà in vigore il regolamento sarà concesso un breve tempo per la rimozione delle keybox esistenti». E ancora: «Sappiamo bene che il problema esiste, siamo stati i primi a livello nazionale a portare l'attenzione sul problema sicurezza e sul decoro legato all'uso delle keybox cosi come siamo stati i primi a lavorare per una regolamentazione degli affitti turistici brevi».
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