Il Tirreno

Firenze

Dopo l’incidente

Esplosione a Calenzano, danni a cento aziende: la paura dei lavoratori, il bilancio e come avere i risarcimenti

di Elena Andreini
La manifestazione ieri a Calenzano
La manifestazione ieri a Calenzano

In un giorno già 40 appuntamenti allo sportello di aiuto dell’associazione. Attivato anche un conto corrente a favore delle famiglie delle 5 vittime

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CALENZANO. Per molti lavoratori delle aziende limitrofe all’area del deposito Eni adesso c’è la paura di tornare in quei capannoni quasi tutti danneggiati dopo l’esplosione di lunedì. E nella zona attorno a via del Pescinale, via Erbosa, la gran parte delle ditte artigianali si sono ritrovate con spese importanti da sostenere per l’ondata dell’esplosione.

La conta dei danni, secondo Cna della Piana fiorentina, comunque ancora in evoluzione, supera i tre milioni di euro. Così Cna ha deciso di aprire uno sportello di supporto pratico per le imprese danneggiate. Solo nella giornata di ieri sono stati fissati oltre 40 appuntamenti per la stima delle criticità e l’assistenza per eventuali richieste di risarcimento. Le conseguenze sono diffuse: praticamente tutte le imprese di via Erbosa, via Pescinale e via La Prata hanno problematiche e anche aziende situate a chilometri di distanza sono state colpite, seppur in misura minore.


Il servizio di raccolta dei danni è curato da Mirko Sulli del coordinamento Cna Piana fiorentina che già in questi due giorni ha fatto un calcolo delle aziende che potrebbero chiedere il rimborso. «In base alle nostre proiezioni – spiega Sulli – le attività che potrebbero richiedere i risarcimenti e sono un centinaio. Gli appuntamenti sono già numerosi e in questi primi giorni si sono presentati molti titolari». Basta fare un giro tra via Erbosa e via del Pescinale, le strade attorno al deposito, per vedere ancora le schegge dei vetri dei finestroni dei capannoni sui piazzali, finestre sventrate, spazzate via, porte scardinate che hanno perso la loro funzione. «Ci sono molti danni materiali – spiega Sulli – in particolare porte, finestre, ma anche muri interni dentro i capannoni e poi ci sono in alcuni casi i macchinari danneggiati dall’onda d’urto. Oltre a questi ci sono quelli che provengono dall’attività lavorativa: le aziende chiederanno rimborsi per le giornate lavorative perse e per gli ordini mancati. In questa zona ci sono molte aziende di produzione, accanto anche officine per auto e moto». «Abbiamo diviso le ditte in due cerchi concentrici in base alla distanza dall’incidente di lunedì scorso: – spiega Sulli – per quelle entro 200 metri si parla da 50mila euro fino a 100mila, nel cerchio più grande invece quando la distanza dell’azienda è maggiore si parla di danni tra 10 e 20mila euro. Su queste cifre si parte da oltre un milione di euro ma molto più facilmente si arriverà fino a tre milioni di euro».

In più la conta delle perdite per quelle imprese che lavorano con maggiori commesse sotto Natale rischia di essere alta. «Ci sono alcune imprese che stanno risistemando velocemente i locali di lavoro – spiega Sulli – dopo che hanno avuto un giorni di inagibilità stanno cercando soluzioni di emergenza per tornare in attività. E poi ci sono ordini persi comunque per aziende che lavorano molto in questo periodo natalizio come le tipografie ».

Non indifferente anche la parte psicologica dei lavoratori. «Ci sono stati alcuni titolari che ci hanno detto che nei loro dipendenti è ancora presente la paura – dice Sulli – temono di tornare nei capannoni, rivivono quel terribile momento». Il timore è che i tempi per i rimborsi siano lunghi, mentre le aziende dovranno anticipare i soldi per iniziare a risistemare le loro produzioni. «Penso che un colosso come Eni – dice Sulli – adotterà un sistema veloce nel prendere le sue responsabilità e liquidare le richieste». Intanto il Comune di Calenzano ha attivato un conto corrente di solidarietà a favore delle famiglie delle vittime dell’incidente.

L’iban del conto, presso Unicredit spa tesoreria del Comune, è IT43Y0200838103000107278108. Ad annunciarlo ieri mattina il sindaco Giuseppe Carovani, partecipando all’omaggio alle vittime davanti ai cancelli del deposito, insieme alle istituzioni regionali e a rappresentanti della giunta e del consiglio comunale.

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