Il Tirreno

Firenze

Patrimonio recuperato

Si amplia il Museo di San Marco riaperto il Refettorio grande

di Giulia Poggiali
Nella foto in alto il refettorio di San Marco con il direttore del Polo museale Stefano Casciu
Nella foto in alto il refettorio di San Marco con il direttore del Polo museale Stefano Casciu

Pavimento ripristinato e un nuovo allestimento delle opere

02 ottobre 2024
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FIRENZE. Un ritorno tanto atteso, quello del Refettorio grande del Museo di San Marco. Restaurato e interamente riallestito, l’ambiente era in parte inaccessibile al pubblico dall’ottobre 2023 a causa di un sollevamento del pavimento in cotto.

I lavori sono stati resi possibili grazie alla donazione del mecenate Michael W. Scherb, inglese, fondatore e amministratore delegato di Appian Capital Advisory, il principale investitore nel settore dei minerali critici. La donazione, definita da un accordo tra pubblico e privato volto a valorizzare il patrimonio culturale fiorentino Direzione regionale Musei nazionali Toscana, ha permesso di ripristinare integralmente il pavimento sollevato, recuperare la spazialità originale della sala e l’affresco, e di definire un nuovo allestimento museale con una rinnovata disposizione delle opere d’arte, ora valorizzate da un moderno impianto di illuminazione, accompagnate da nuovi supporti alla visita. Non è stato solo il refettorio in sé a essere oggetto di modifiche: i lavori hanno interessato anche l’affresco con la Provvidenza dei domenicani sormontata dalla Crocifissione, realizzato da Giovanni Antonio Sogliani nel 1536, che richiedeva un nuovo restauro. A cambiare è anche l’impianto di illuminazione. Adesso questo si compone di faretti led orientati sui dipinti e sull’affresco e da un sistema di illuminazione indiretta che evidenzia lo spazio architettonico. Le nuove luci garantiscono un comfort visivo ottimale per il pubblico, la piena valorizzazione dell’ambiente e delle opere, e inoltre un notevole risparmio energetico. La donazione ha dunque riportato alla luce uno spazio caro a tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza culturale diversa dal solito. Tra le sale e i corridoi del Museo di San Marco non è infatti inusuale incontrare giovani studenti e studentesse alle prese con carboncino e carta bianca. I quadri e gli affreschi sono ottimi spunti da cui trarre ispirazione, come conferma Stefano Casciu, direttore regionale Musei nazionali Toscana del MiC: «Grazie a una donazione spontanea abbiamo potuto riprendere la grande sala per riproporla al pubblico. Abbiamo colto l’occasione di rifarla completamente, ristrutturando l’affresco del Sogliani, ricollocando i quadri che erano disposti in vecchio stile, rifacendo anche l’impianto di illuminazione. Il pubblico del Museo di San Marco è colto e consapevole di cosa sta guardando ed è il nostro pubblico ideale. Ci auguriamo che aumenti con l’arrivo della tramvia, ma con discrezione, perché desideriamo preservare la sua aurea speciale». Il Refettorio grande era il luogo dove i frati quotidianamente consumavano i pasti in comune. Il vasto ambiente preserva un’architettura in parte gotica, risalente alla fase antecedente alla ristrutturazione del convento progettata per i Medici da Michelozzo. Severa e robusta, questa seguiva il gusto risalente all’epoca dei Silvestrini, i monaci che avevano vissuto in questi ambienti prima dell’arrivo dei Domenicani. La sala si compone di quattro campate voltate a crociera con costoloni, ma fa da padrone l’affresco di Giovanni Antonio Sogliani raffigurante la Provvidenza dei Domenicani sormontata da una crocifissione e santi, delimitata in basso da un basamento a finti marmi.

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