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Keu, al via l’udienza preliminare: chiesto il processo per 24 persone. Tutti i nomi

di Matteo Leoni
Raccolta di terreno contenente Keu lungo la regionale 429 a Empoli
Raccolta di terreno contenente Keu lungo la regionale 429 a Empoli

L’istanza di rinvio a giudizio presentata anche per 6 tra enti e società. Il Comune di Santa Croce sull’Arno ha annunciato di essere pronto a chiedere i danni in sede civile qualora vengano accertate delle responsabilità penali

12 aprile 2024
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FIRENZE. Sono 24 le persone, tra imprenditori – alcuni dei quali ritenuti vicini alla’Ndrangheta – , politici e amministratori pubblici, che questa mattina compariranno davanti al gup di Firenze Gianluca Mancuso per l’udienza preliminare nata dalla maxi inchiesta sui presunti smaltimenti illeciti del keu – le ceneri altamente inquinanti prodotte dalla combustione dei fanghi di risulta delle concerie del distretto di Santa Croce sull’Arno – e di altri rifiuti speciali. La Direzione distrettuale antimafia ha chiesto il processo anche per sei enti, tra aziende e associazioni, finiti al centro delle indagini.

Queste le persone che dovranno comparire davanti al gup: Alessandro Francioni, in qualità di presidente all’epoca dei fatti dell’Associazione Conciatori; Franco Donati in qualità di membro del cda dell’Associazione Conciatori; Nicola Andreanini, in qualità di direttore settore trattamento acque di Aquarno; Silvia Rigatti, nella veste di presidente del cda del Consorzio Depuratore di Santa Croce; Lorenzo Mancini, come presidente di Aquarno; Cristina Brogi, sempre del Consorzio Aquarno; Antonio Lasi, finito sul registro degli indagati come capo impianto trattamento fanghi (ex Ecoespanso); Fabrizio Veridiani per il suo ruolo nel Consorzio Depuratore; Aldo Gliozzi, vicepresidente e poi presidente dell’Associazione Conciatori; Maila Famiglietti, sempre per gli incarichi rivestiti in Assoconciatori; Alberto Benedetti, consulente legale; la sindaca di Santa Croce Giulia Deidda; Edo Bernini, direttore del Settore ambiente ed energia della Regione; Ledo Gori, ex capo di gabinetto del presidente della Regione; il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni; gli imprenditori Francesco e Manuel Lerose, considerati contigui alla’Ndrangheta, e Annamaria Faragò. Per il filone aretino Claudio Tavanti, Claudio Guadagnoli, Luca Benvenuti, Claudio Fagioli, Mario Guidelli, Francesca Tartamella. Le società coinvolte sono: Associazione Conciatori, Consorzio Depuratore, Consorzio Aquarno, Lerose srl – con sede a Pontedera e dove è stata stoccata illecitamente parte del keu-, Tca spa e Chimet spa.

Nei giorni scorsi il Comune di Santa Croce sull’Arno ha annunciato che non si costituirà parte civile nel procedimento, ma di essere pronto a chiedere i danni in sede civile qualora vengano accertate delle responsabilità penali. «La decisione, spiega una nota, «è contenuta in una delibera votata all’unanimità dalla giunta comunale, con l’eccezione della sindaca Giulia Deidda che non ha partecipato alla seduta». Infine, conclude l’atto, riferendosi proprio coinvolgimento nell’inchiesta della sindaca Deidda, «si ritiene opportuno attendere l’esito del giudizio penale prima di intraprendere iniziative nei confronti dei funzionari e degli amministratori pubblici». Tra gli enti che invece hanno già annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile ci sono il Comune di Bucine, in provincia di Arezzo, il Movimento consumatori Toscana, l’associazione ecologista “Gruppo d’intervento giuridico” e la lista civica della sinistra radicale pisana “Una città in comune”. Intanto, di recente il Tar ha stabilito che non ci sarebbe stata nessuna irregolarità nello smaltimento dei rifiuti di lavorazione che Tca e Chimet hanno inviato all’impianto Lerose di Bucine, accogliendo un ricorso presentato dalle due ditte aretine.

 

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