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Arrestato Dritan, il Pablo Escobar albanese incastrato da una rissa a Firenze. La chat dal carcere e il blitz in Turchia

Arrestato Dritan, il Pablo Escobar albanese incastrato da una rissa a Firenze. La chat dal carcere e il blitz in Turchia

Gli inquirenti lo ritengono il vertice di un’organizzazione capace di “muovere” enormi quantità di cocaina dal Sud America facendola sbarcare in diversi scali portuali sparsi in Europa

11 novembre 2023
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È stato arrestato a Istanbul, nel quartiere Beylikduzu, Ditran Rexhepi, 43 anni, capo dei narcos albanesi. È in Turchia che Rexhepi, si era nascosto dopo la sua fuga dall'Ecuador. Grazie alla collaborazione bilaterale tra le Autorità italiane e la Polizia turca, Polizia Nazionale e Direzione Centrale Intelligence Antidroga, e l'aiuto dell’Esperto Nazionale per la Sicurezza, è stato possibile rintracciare e arrestare Rexhepi a Istanbul.Rexhepi, arrestato dal Sisco di Firenze, è ritenuto il capo del cartello "Kompania Bello” che ha gestito il traffico di ingenti quantità di cocaina dal Sud America verso tutta l'Europa. Quel cartello - secondo quanto accertato dagli inquirenti - era nato in una cella del carcere di Guayaquil, in Ecuador, dove era detenuto per una condanna a 13 anni proprio per traffico di droga.

Dal carcere Rexpehi comunicava con l'esterno attraverso un sistema di chat criptate e riusciva a muovere ingenti quantità di stupefacente verso l'Europa dove la droga era venduta con il marchio “Bello”. Sedi “operative” europee erano in Italia, Olanda, Belgio, Germania, Francia, Norvegia, Austria. E poi ovviamente la Turchia. Rexhepi riuscì a ottenere di essere scarcerato e di avere obbligo di firma e braccialetto elettronico, ma a causa di una falla del sistema penitenziario e di giustizia ecuadoregni, fuggì dal Sud America. Al suo posto, a firmare - secondo quanto accertato - andava un'altra persona. Il cartello albanese fu scoperto dagli accertamenti su quella che, a prima vista sembrava essere stata “solo” una rissa, avvenuta a Firenze nel 2015.

La polizia, nel corso delle indagini, sequestrò un telefono a uno degli uomini coinvolti nella rissa, risalendo, attraverso un canale di messaggistica istantanea, alla rete internazionale di traffico di droga gestito da una “cupola” albanese. La droga arrivava dal Sud America e scaricata nei principali porti del Nord Europa: in particolare Anversa, Brema e Rotterdam. Nel 2020, la polizia italiana inflisse un primo colpo al cartello: 20 gli albanesi arrestati mentre altri 11 risultarono latitanti. Nel corso dell'operazione furono sequestrate quasi 4 tonnellate di cocaina e 5,5 milioni di euro in contanti. Arrestato e condannato a 16 anni di reclusione dal Tribunale di Firenze, è evaso dal carcere di Voghera nel 2011. Successivamente arrestato in Belgio per la commissione di molteplici rapine, è evaso nuovamente anche dal carcere belga. Nel 2014 è stato tratto in arresto in Ecuador per traffico internazionale di stupefacenti, condannato a 13 anni di reclusione, si è reso nuovamente irreperibile da cui era fuggito nel 2021.

Riconosciuto quale capo indiscusso del cartello albanese, agiva alla pari con i narcotrafficanti colombiani ed ecuadoregni: è stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, nell’ambito dell’operazione Los Blancos effettuata dalla Squadra Mobile ed è stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

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