Il Tirreno

Diritti e proteste

Careggi, in venti occupano l’ex convento abbandonato: ci sono anche anziani e bambini

Ilenia Reali
Careggi, in venti occupano l’ex convento abbandonato: ci sono anche anziani e bambini

Pasquini (Movimento lotta per la casa): “Non demonizziamo ma diamo risposte”. Il Comune: “Ci siamo attivati per le procedure di sgombero”

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FIRENZE. Una vita precaria. Non solo per il lavoro ma anche per quanto riguarda la casa. L’incertezza di un tetto sopra la testa, le scadenze nelle strutture di accoglienza che si avvicinano. L’incubo dell’affitto non pagato, degli ufficiali giudiziari, di una qualità della vita che non riesce mai a raggiungere la dignità. Non è difficile, in una città come Firenze, dove la “casa” è per molti un diritto inaccessibile a causa dei prezzi esorbitanti, che si possa arrivare ad occupare. E domenica 1° ottobre, in venti, con il Movimento di lotta per la casa, hanno deciso di trasferirsi in un ex convento, un luogo in cui sembra quasi potersi dimenticare di essere ospiti sgraditi. Sono 20 persone, single, famiglie con bambini (i minori sono cinque) coloro che ieri mattina sono arrivati in via dei Massoni, a Careggi. «Sono persone che arrivano da percorsi di accoglienza in strutture del Comune, da sfratti per morosità incolpevole e altre vicende che li hanno portati a perdere la casa», spiega Simone Pasquini del Movimento. «Vogliamo e chiediamo l’appoggio di tutti affinché questa azione di protesta non rimanga inascoltata. L’Astor non è tutto, le occupazioni e le persone che vi partecipano non sono tutte uguali. Anzi, la maggior parte è totalmente estranea a chi si approfitta della miseria e spesso ne rimane vittima. Vogliamo rimarcare il diritto a una cosa che a Firenze sembra sparire davanti al flusso di denaro che porta il turismo. Vogliamo gridare che sgomberi e criminalizzazione non faranno sparire il problema, ma lo sposteranno da occupazione a occupazione».

L’ex convento delle Suore Stimmatine è stato abbandonato dall’Ordine negli anni Novanta. Di proprietà della Curia, è stato utilizzato per l’accoglienza di migranti e minori non accompagnati. Dal 2018 è vuoto. È stato occupato nel 2022 e sgomberato per essere destinato all’accoglienza dei profughi ucraini. «I profughi non sono mai arrivati», aggiunge Pasquini. «La città ha molti precari della casa – dice – e lo raccontano i numeri. Su seimila alloggi popolari, 700 sono vuoti. Ci sono 3.000 richieste di appartamenti da parte di famiglie. Servirebbero nuovi investimenti in case popolari per dare alternative alle occupazioni».

E sempre domenica un altro edificio è stato occupato in via del Romito. In questo caso si tratta di un’occupazione temporanea dell’ex circolo As di Rifredi. A rivendicare l’occupazione gli anarchici del Centro sociale Corsica. «In una città come Firenze, e specialmente in un quartiere come Rifredi – scrivono – si vedono ridotti gli spazi di aggregazione e di organizzazione dal basso, come testimoniano i recenti sgomberi dell’occupazione Corsica e dello studentato PDM, occupare spazi e prendersene cura rimane una pratica essenziale per non abbandonare i posti alla speculazione che desertifica i quartieri e peggiora sensibilmente la qualità della vita degli abitanti. In questa settimana il circolo tornerà a essere quello che era prima della chiusura: un posto di cultura e di aggregazione dove chiunque possa partecipare alla costruzione delle iniziative e alla gestione degli spazi». In entrambi i casi l’amministrazione comunale ha fatto sapere che si è attivata per chiedere lo sgombero immediato.