Its Sconosciuti ma super efficaci. Qui l’81% trova subito lavoro
E al Mita di Scandicci il tasso di occupazione raggiunge il 100%
FIRENZE. Partono in autunno i 51 percorsi ITS co-finanziati dalla Regione Toscana che permettono di formare fino a 1.020 tecnici specializzati in moltissimi ambiti. Ma cosa sono gli Its? Letteralmente «Istituti Tecnici Superiori», si tratta di istituti ad alta specializzazione tecnologica che consentono di formare profili altamente qualificati dal punto di vista tecnico e tecnologico.
Percorsi, questi, che promuovono l’occupazione, in particolare quella giovanile, e le condizioni per lo sviluppo di un’economia competitiva e completa. Efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, informatica, turismo, agroalimentare, sistema casa, moda e meccanica: i percorsi abbracciano tutte le aree tecnologiche considerate strategiche per lo sviluppo economico e la competitività della Toscana. Sull’intero territorio regionale saranno, infatti, realizzati 20 percorsi nell’area fiorentina, 4 ad Arezzo, 2 a Grosseto, Livorno e Prato, 7 a Pisa, 1 a Pistoia, 6 a Siena e Lucca e per la prima volta 1 nel territorio di Massa Carrara. Dal 2013 al 2022 il numero di occupati, una volta terminati i percorsi formativi, è altissimo: per un totale di 982 iscritti 795 hanno trovato lavoro una volta concluso il periodo.
Secondo l’ultimo monitoraggio Indire, risalente al 2022, l’81% delle ragazze e dei ragazzi che hanno frequentato un percorso Its lavora a un anno dal diploma e per il 91% dei casi lo fa in un’area coerente con il percorso svolto. I percorsi sono rivolti a coloro che hanno dai 18 ai 35 anni d’età, è quindi necessario essere in possesso di un diploma al momento dell’iscrizione. Il programma dei vari corsi prevede lezioni in aula, in laboratorio e visite guidate volte alla conoscenza dei settori produttivi pertinenti ai percorsi stessi con docenti che provengono, per almeno il 60%, dal mondo del lavoro. Ciascuna classe sarà formata da circa 20-25 allievi. Nonostante le premesse molto promettenti risulta complicato trovare abbastanza iscritti per far partire tutti i percorsi. «Lo scorso anno avevamo co-finanziato 5 milioni di euro per far partire 34 percorsi Its ma ne sono partiti solo 27 perché non abbiamo raggiunto il numero minimo di iscritti – spiega l’assessora regionale con deleghe a istruzione, formazione, lavoro e università Alessandra Nardini – Questo sistema non è conosciuto nel nostro Paese, ed è un peccato, per questo puntiamo sull’orientamento nelle scuole e cerchiamo di recuperare il drop out universitario, ovvero coloro che si sono iscritti ma non hanno portato a termine il percorso di studi scelto». In Toscana i percorsi Its sono nove.
A Firenze sono quattro i principali percorsi e riguardano tutte aree di particolare interesse: il primo ad essere fondato, nel 2010, è il MITA «Made in Italy Tuscany Academy» con sede a Scandicci e si occupa di formare figure che andranno a lavorare nel settore dell’alta moda. I tassi di occupazione, una volta terminati i corsi, sono molto alti, in particolar modo nel 2017 per la pelletteria: su 22 iscritti tutti hanno trovato un impiego così come nel 2018 per la creazione di calzature con 21 iscritti. Nel 2015, invece, è stato creato il TAB «Istituto Tecnico Superiore per Tecnologie innovative e per i beni e le attività culturali» che forma figure nell’ambito del turismo. Il 2020 registra 20 iscritti di cui 16 hanno trovato un impiego una volta terminato il percorso. Sempre nel 2010 è stato fondato l’Istituto tecnico superiore per la manutenzione industriale che registra tassi di occupazione molto alti nel 2014 e nel 2018 con quasi tutti gli iscritti occupati. Infine, nel 2021 troviamo un nuovo Its quello per le tecnologie della informatica e della comunicazione, di cui però non abbiamo ancora dei dati. «Dobbiamo impegnarci ancora di più nel far conoscere il sistema Its perché questo segmento di formazione terziaria non universitaria sconta ancora una scarsa conoscenza. Siamo impegnati, con le 9 fondazioni Its toscane, con l’ufficio scolastico regionale, con le parti sociali e le Camere di Commercio, a potenziare il nostro impegno in questo senso» afferma Nardini. Un impegno importante vista l’efficacia di questi istituti nel consegnare i diplomati al mondo del lavoro in pochissimo tempo.
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