Il Tirreno

Firenze

Le azioni legali

Pestaggio al liceo, militanti di destra al contrattacco: «Ora stiamo valutando denunce»

di Matteo Leoni
Pestaggio al liceo, militanti di destra al contrattacco: «Ora stiamo valutando denunce»

Firenze, possibili querele per delle scritte comparse sui muri delle scuole

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FIRENZE. Alcuni dei sei giovani di Azione studentesca indagati per il pestaggio degli studenti del collettivo Sum davanti al liceo Michelangiolo stanno considerando in queste ore di presentare denuncia a loro volta. «Stiamo valutando» afferma il loro difensore, avvocato Sonia Michelacci. «Stiamo raccogliendo del materiale» spiega il legale, relativo all’accoglienza che sarebbe stata data ai ragazzi dai loro compagni al loro rientro nelle rispettive scuole. Hanno avuto «problemi di accesso» precisa l’avvocato» oltre a «scritte minacciose» apparse sui muri degli istituti, che sarebbero state più volte coperte e poi rifatte. «Me ne hanno parlato i genitori dei ragazzi e devo parlarne con loro per vedere se ci sono degli estremi di reato – aggiunge Michelacci –, se ci sono allora valuteremo». Gli interrogatori inizieranno lunedì, quando i tre indagati minorenni saranno sentiti dal pm presso il tribunale per i minori. Nei giorni successivi – data ancora da fissare – ci saranno gli interrogatori dei maggiorenni, che saranno ascoltati dagli agenti della Digos.

Tutti gli indagati appartengono ad Azione studentesca, la rappresentanza di Casaggì nelle scuole. Casapound e Casaggì: il mondo della destra estrema fiorentina, se si esclude una sparuta presenza dell’associazione “Lealtà e azione”, è diviso in due.


I linguaggi usati sono spesso simili, fanno riferimento alla tradizione, al ritorno alla purezza vista come sinonimo di autenticità e moralità. Il pensiero dell’estrema destra trova il suo nocciolo duro nel radicamento nella tradizione locale, vista come l’unica custode dell’identità più vera di un popolo. Nel caso di Casapound sono frequenti i richiami all’iconografia degli anni ’20 del secolo scorso, la stessa di cui si è nutrito il fascismo.

Tuttavia Casapound e Casaggì hanno una struttura organizzativa e un modo di fare politica significativamente diversi. Il primo è un movimento politico con sede centrale in un palazzo occupato all’Esquilino a Roma. La sua rappresentanza nelle scuole, “Blocco studentesco”, è nota alle Digos di mezza Italia per i suoi blitz con volantini e striscioni, si veda ad esempio quello messo in atto contro la preside Annalisa Savino davanti al liceo Leonardo da Vinci.

Casaggì invece nasce nel 2005 come centro ricreativo culturale di Azione Giovani, “casa” e luogo di iniziative e aggregazione per la formazione giovanile di Alleanza Nazionale fiorentina. A Firenze oggi i militanti di Casaggì, vivaio di Fratelli d’Italia, coincidono di fatto sia con quelli di Azione Studentesca, la costola di Casaggì nelle scuole, e di Azione universitaria. Si tratta insomma di un’organizzazione più istituzionalizzata e articolata della prima, che vanta un legame diretto con uno dei partiti di governo, Fratelli d’Italia, con cui non a caso a Firenze condivide la sede di via Frusa in zona Campo di Marte.

Forse proprio per questo storicamente a Firenze i militanti di Casaggì e delle costole Azione studentesca e Azione universitaria non avevano mai creato grossi problemi, prima del pestaggio al Miche, definito dagli inquirenti «un’immediata e abnorme reazione» scattata durante la lite coni giovani del collettivo Sum. Solitamente si limitano a volantinaggi, e celebrano i loro valori con iniziative a carattere quasi privato. Ad esempio, un «apericena» come legge sulla pagina Facebook di Azione studentesca Firenze, per omaggiare il rum, «nettare dei balordi e dei pirati».

Se la galassia della destra è spaccata in due, quella dell’estrema sinistra fiorentina pare dominata dai mondo dei centro sociali, ossia dal Cpa di Firenze Sud. Proprio nella sede del Cpa ieri sera è stato presentato il libro “L'organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre” di Dimitris Koufontinas, con Pasquale Abatangelo.

La presenza di Abatangelo, ex brigatista che una quarantina di anni fa aderì in carcere alle Brigate Rosse dopo la militanza nei Nap (Nuclei armati proletari), ha scatenato forti proteste da parte della Lega.

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