In aula
Pestaggio al liceo di Firenze, inchiesta della Procura: si cercano altri due giovani
Anche loro sarebbero militanti di Azione studentesca, il movimento giovanile legato a FdI. Un militante sui social: «Gli attivisti dei collettivi di sinistra hanno cercato di impedire il volantinaggio e poi hanno alzato le mani. Non è stata un’azione premeditata, ma una reazione ad un’aggressione»
FIRENZE Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di identificare almeno
altri due soggetti che, in qualche modo, sabato scorso avrebbero
partecipato all’aggressione ai danni degli studenti del liceo classico
Michelangiolo di Firenze, attivisti del collettivo di sinistra Sum,
davanti all’istituto superiore. La procura della Repubblica di Firenze
indaga intanto sull’episodio. Risultano formalmente indagati sei
giovani, tre minorenni (due 16enni, un 17enne) e tre maggiorenni (19, 20
e 21 anni) appartenenti ad Azione studentesca, il collettivo
studentesco medio di destra vicino a Casaggì, centro sociale di destra
fiorentino, e a Fratelli d’Italia. Nella segnalazione arrivata in
procura risultano indicati i reati di manifestazione non autorizzata (il
volantinaggio improvvisato dai giovani di destra davanti all’istituto) e
di violenza privata aggravata perché compiuta da più di cinque persone
insieme. Ieri, in procura, è arrivata anche l’informativa dettagliata
della digos. Al gruppo potrebbero essere contestati anche i reati di
lesioni e percosse in caso di presentazione di una denuncia da parte
delle vittime, non ancora arrivata, che potrebbe essere depositata nei
prossimi giorni dopo il consiglio d’istituto straordinario convocato per
domani al Michelangiolo. «Abbiamo convocato un collegio docenti e un
consiglio d’istituto straordinari per discutere, confrontarci e
riflettere su quello che è accaduto e redigere documenti per condannare
quello che è stato un episodio agghiacciante, una vicenda odiosa»,
evidenzia la dirigente scolastica del Michelangiolo Rita Gaeta, che,
intanto, in una nota richiama i valori della Costituzione. «Il
patrimonio valoriale su cui si fonda l’ordinamento scolastico,
improntato ai principi della nostra Costituzione, risulta ignobilmente
vilipeso da tale esecrabile azione», si legge nel comunicato che esprime
«vicinanza, solidarietà e partecipazione nei confronti dei liceali
aggrediti e delle loro famiglie». Una parte dell’indagine sarà seguita
per competenza dalla procura del Tribunale per i minorenni. «C’è
un’indagine in corso e valuteremo come comportarci», evidenzia
l’avvocata che difende i sei giovani di Azione studentesca.
L’organizzazione studentesca continua invece a trincerarsi nel silenzio.
O quasi. «La risposta arriverà, ma dobbiamo prima confrontarci con i
dirigenti». La voce, al telefono, è quasi tremante. Quasi in contrasto
con i post pubblicati sui social dove, con bandiere e vessilli in mano,
mostrano invece sicurezza e lanciano sfide. «I video non raccontano
tutto, ma la nostra versione ci sarà, arriverà. Ma dobbiamo prima
confrontarci tra di noi, dobbiamo sentire i dirigenti», dice un
militante di Azione studentesca di Firenze. Il telefono non squillerà
più. E i social (quasi)silenziati. Nessun post, niente propaganda,
niente risposte alla valanga di accuse (e non solo) piovute negli ultimi
giorni sul movimento, se non una flebile difesa sui social da parte di
un militante di Azione studentesca. «Gli attivisti dei collettivi di
sinistra hanno cercato di impedire il volantinaggio e poi hanno alzato
le mani - dice -. Non è stata un’azione premeditata, ma una reazione ad
un’aggressione». l© RIPRODUZIONE RISERVATA