Il Tirreno

Firenze

Blitz squadrista

Pestaggio al liceo di Firenze, inchiesta della Procura: si cercano altri due giovani

Danilo Renzullo
Pestaggio al liceo di Firenze, inchiesta della Procura: si cercano altri due giovani

Anche loro sarebbero militanti di Azione studentesca, il movimento giovanile legato a FdI. Un militante sui social: «Gli attivisti dei collettivi di sinistra hanno cercato di impedire il volantinaggio e poi hanno alzato le mani. Non è stata un’azione premeditata, ma una reazione ad un’aggressione»

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FIRENZE Gli inquirenti sono al lavoro per cercare di identificare almeno

altri due soggetti che, in qualche modo, sabato scorso avrebbero

partecipato all’aggressione ai danni degli studenti del liceo classico

Michelangiolo di Firenze, attivisti del collettivo di sinistra Sum,

davanti all’istituto superiore. La procura della Repubblica di Firenze

indaga intanto sull’episodio. Risultano formalmente indagati sei

giovani, tre minorenni (due 16enni, un 17enne) e tre maggiorenni (19, 20

e 21 anni) appartenenti ad Azione studentesca, il collettivo

studentesco medio di destra vicino a Casaggì, centro sociale di destra

fiorentino, e a Fratelli d’Italia. Nella segnalazione arrivata in

procura risultano indicati i reati di manifestazione non autorizzata (il

volantinaggio improvvisato dai giovani di destra davanti all’istituto) e

di violenza privata aggravata perché compiuta da più di cinque persone

insieme. Ieri, in procura, è arrivata anche l’informativa dettagliata

della digos. Al gruppo potrebbero essere contestati anche i reati di

lesioni e percosse in caso di presentazione di una denuncia da parte

delle vittime, non ancora arrivata, che potrebbe essere depositata nei

prossimi giorni dopo il consiglio d’istituto straordinario convocato per

domani al Michelangiolo. «Abbiamo convocato un collegio docenti e un

consiglio d’istituto straordinari per discutere, confrontarci e

riflettere su quello che è accaduto e redigere documenti per condannare

quello che è stato un episodio agghiacciante, una vicenda odiosa»,

evidenzia la dirigente scolastica del Michelangiolo Rita Gaeta, che,

intanto, in una nota richiama i valori della Costituzione. «Il

patrimonio valoriale su cui si fonda l’ordinamento scolastico,

improntato ai principi della nostra Costituzione, risulta ignobilmente

vilipeso da tale esecrabile azione», si legge nel comunicato che esprime

«vicinanza, solidarietà e partecipazione nei confronti dei liceali

aggrediti e delle loro famiglie». Una parte dell’indagine sarà seguita

per competenza dalla procura del Tribunale per i minorenni. «C’è

un’indagine in corso e valuteremo come comportarci», evidenzia

l’avvocata che difende i sei giovani di Azione studentesca.

L’organizzazione studentesca continua invece a trincerarsi nel silenzio.

O quasi. «La risposta arriverà, ma dobbiamo prima confrontarci con i

dirigenti». La voce, al telefono, è quasi tremante. Quasi in contrasto

con i post pubblicati sui social dove, con bandiere e vessilli in mano,

mostrano invece sicurezza e lanciano sfide. «I video non raccontano

tutto, ma la nostra versione ci sarà, arriverà. Ma dobbiamo prima

confrontarci tra di noi, dobbiamo sentire i dirigenti», dice un

militante di Azione studentesca di Firenze. Il telefono non squillerà

più. E i social (quasi)silenziati. Nessun post, niente propaganda,

niente risposte alla valanga di accuse (e non solo) piovute negli ultimi

giorni sul movimento, se non una flebile difesa sui social da parte di

un militante di Azione studentesca. «Gli attivisti dei collettivi di

sinistra hanno cercato di impedire il volantinaggio e poi hanno alzato

le mani - dice -. Non è stata un’azione premeditata, ma una reazione ad

un’aggressione». l© RIPRODUZIONE RISERVATA

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