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Lorenzo Zazzeri: «Nuoto anche dipingendo, la sera catturo Firenze dall’alto»

Lorenzo Zazzeri ha da poco conquistato una medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest
Lorenzo Zazzeri ha da poco conquistato una medaglia d’oro ai Mondiali di Budapest

Il campione medaglia d’oro ai Mondiali: «Devo tutto alla Rari Nantes. Ma quando stacco mi dedico all’arte, vado in piazza della Signoria e disegno»

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Medaglia d’oro ai mondiali di nuoto conclusi nemmeno un mese fa a Budapest, argento alle Olimpiadi di Tokyo, sette volte campione italiano, record mondiale di staffetta 4x50, di cui la sua frazione ha fatto registrare uno dei tempi più veloci della storia del nuoto. Sono solo alcune delle innumerevoli vittorie di Lorenzo Zazzeri, che a soli 27 anni vanta un palmares degno dei più grandi. Colpiscono, sentendolo parlare, la serenità e la solidità che emana, una maturità niente affatto scontata. Innamorato di Firenze, appassionato motociclista, è anche un artista quotato e un tennista niente affatto male, oltreché gran goloso di dolci al cioccolato.

Partiamo dai luoghi di Firenze che più ti appartengono: innanzitutto la piscina della Rari Nantes.

«Sono sempre stato un “rarino”, nato e cresciuto agonisticamente in Rari Nantes. Mia madre è istruttrice di nuoto, mi ha portato in piscina già a tre mesi, e da lì il mio rapporto con l’acqua non si è mai interrotto. A sette ho cominciato con le gare, ed è stato allora che è scoccata la scintilla: ho scoperto di avere un’indole competitiva, e nonostante all’inizio non ottenessi grandi risultati, è stato gareggiando che mi sono appassionato davvero al nuoto. Ho nuotato in ciascuna delle strutture della Rari, da quella sulle sponde dell’Arno a Bellariva, dalla Costoli a quella sotto lo stadio. Anche durante il periodo del covid la società è stata fondamentale, aprendo la piscina prima possibile, così come in questi mesi, nonostante l’aumento dei prezzi delle bollette e le difficoltà che sta attraversando. E poi, a differenza di altri miei colleghi della nazionale, non ho dovuto cambiare città o addirittura regione per allenarmi: qui abbiamo tutti gli impianti e le strutture di supporto che servono. Insomma, senza il sostegno della Rari Nantes non ce l’avrei mai fatta».

Una passione ma anche un impegno molto faticoso, quindi.

«Il momento più impegnativo è stato durante il liceo. Purtroppo le scuole non sono strutturate per sostenere i ragazzi che fanno sport, per cui oltre alla fatica degli allenamenti e alla mancanza di tempo libero un adolescente si trova ad affrontare la diffidenza degli insegnanti. Io nuotavo dalle 5 alle 7 di mattina, andavo a scuola dalle 8 alle 14 e dopo pranzo tornavo ad allenarmi. Per fortuna la società mi ha sostenuto, il mio allenatore, Paolo Palchetti, mi ha sempre incoraggiato a curare lo studio e coltivare altri interessi, cosa che aiuta a reggere la pressione durante le gare. Con questo doppio impegno ho sviluppato skills, cioè competenze, come l’organizzazione del tempo, la concentrazione, la determinazione a raggiungere un obiettivo. Durante il liceo, comunque, i miei amici erano quelli che come me facevano nuoto; è difficile per chi non fa questo sport capire le dinamiche, gli orari, le modalità che richiede.

Sei laureato in Scienze motorie, ma hai fatto l’artistico e hai esposto alla Biennale d’arte di Firenze.

«Ho sempre avuto la passione per il disegno. Dopo il liceo ho scelto scienze motorie perché mi interessava approfondire tutti gli aspetti dell’ambito sportivo, ma non ho mai abbandonato il mio lato artistico. Ho aperto un profilo social per promuovere la mia arte e ho cominciato a fare ritratti su commissione. Ho esposto a Innsbruck, Londra, Spagna e ho collezionisti che mi seguono in Italia ma anche in Francia, perfino in Perù. Quando smetterò di nuotare mi piacerebbe fare un lavoro creativo; mi sono anche iscritto alla LABA - Libera accademia di belle arti, perché ora l’allenamento quotidiano è il mio unico impegno, e sento di avere bisogno di più».

Quali sono i luoghi di Firenze che preferisci?

«Mi piace molto piazza della Signoria, vado spesso a disegnarne le statue dal vivo; e poi Santa Croce, che frequento da quando andavo a scuola lì. Ma adoro anche guardare Firenze dall’alto: da Fiesole, dove la sera mi intrattengo a chiacchierare con gli amici o anche da solo, in una stradina poco frequentata, per ammirare il panorama e riflettere. Anche Settignano e il piazzale Michelangelo sono ottimi punti di osservazione. Ora poi che mi sono comprato una moto ci vado ancora più volentieri!»

Qual è il cibo con cui trasgredisci la dieta dell’atleta?

«I dolci. Sono golosissimo, ho preso da mio nonno, adoro la pasticceria, specialmente il cioccolato. Seguo una dieta mediterranea, varia, non rigorosa nel senso che ormai gli atleti hanno tutti una buona cultura alimentare. Rispetto le indicazioni del nutrizionista ma per i dolci ho uno stomaco a parte. Semolino al cioccolato, torta di pere e cioccolato, bignè al cioccolato… Per fortuna con gli allenamenti si brucia tanto».

Sei stato starter di Corri la vita nel 2021.

«Sono stato onorato, penso sia importante sostenere prevenzione e ricerca in ogni occasione. È stata una bella mattinata, ho dato lo start su ponte Vecchio, un po’ anomalo perché era il periodo del Covid. Il mio migliore amico è medico, se posso aiutare ne sono felice».

Pratichi altri sport?

«Adoro il tennis, c’è stato un momento in cui ho anche pensato di lasciare il nuoto per il campo. Da ragazzino ho frequentato il centro estivo di Pieve Pelago, ho avuto la sorella di Federer come insegnante. È uno sport traumatico e ora non posso rischiare, ma una volta concluso il mio periodo competitivo mi ci dedicherò sicuramente. Essere associato a Berrettini nelle congratulazioni che ci ha fatto di recente la Fiorentina per le rispettive vittorie mi ha fatto particolarmente piacere».

Qual è la vittoria che ti ha dato maggiore soddisfazione?

«Sono tre: il primo titolo italiano personale, la medaglia olimpica e poi il record del mondo di staffetta 4x50 mista stabilito in Russia nel novembre del 2021».

Hai riti scaramantici?

«Quando faccio un buon tempo tendo a mettere da parte la cuffia o gli occhialini che ho usato e tenerli per le gare importanti. Mi sembra che abbiano una sorta di energia positiva. Ma soprattutto prima delle competizioni faccio esercizi di respirazione, di visualizzazione, ho fatto un percorso con una mental coach dai 18 ai 21 anni per conoscermi meglio e per imparare a gestire lo stress delle gare».

Quali sono le prossime competizioni che ti aspettano?

«Dall’11 al 18 agosto sarò a Roma per gli Europei di nuoto e sono molto eccitato perché nuotare di fronte ai propri connazionali è una grande emozione, contiamo su un grande tifo. Poi a dicembre sarò a Melbourne per i mondiali di vasca corta».

Un bel giro del mondo.

«È interessante sperimentare culture diverse, assaggiare cucine differenti, sono una persona curiosa. Sono appena stato a Budapest che è una città bellissima, mi è piaciuta molto Abu Dhabi e mi ha affascinato il Giappone. Però tutte le volte che torno a Firenze provo una sensazione di sollievo. È casa, qui mi piace tutto, le persone, il cibo, lo stile di vita. Tutto».

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