Il Tirreno

Firenze

LA SENTENZA

Minaccia la ex: "Devi morire". Il giudice assolve 43enne fiorentino perché soffre di una particolare patologia

Il giudice ha assolto il 43enne di Firenze
Il giudice ha assolto il 43enne di Firenze

Gli avvocati dell'uomo: "Con ampia attività di indagine difensiva - affermano Fabio Generini e Francesco Stefani - abbiamo dimostrato l'insussistenza delle accuse che aveva mosso la procura al nostro assistito, basandosi su denunce della persona offesa che avevano inizialmente portato anche all'adozione da parte del gip di Roma di una misura cautelare nei confronti del nostro assistito"

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FIRENZE. Assolto, anche perché affetto da "agorafobia", la patologia psicologica che non fa uscire di casa e fa rifuggire dai luoghi pubblici, lo stalker fiorentino di 43 anni accusato di persecuzioni verso la ex fidanzata di Roma alla quale per due anni ha inviato messaggi tipo 'Non meriti amore, devi morire o passare il resto dei tuoi giorni sola come un cane o in un letto di ospedale". Il processo, in rito abbreviato, c'è stato giuvedi 16 giugno al tribunale di Roma dove il giudice Angelo Giannetti ha mandato innocente lo stalker con formula piena "perché il fatto non sussiste". Motivazioni entro il 22 luglio.

Nella vicenda il 43enne era accusato di aver perseguitato la ex non solo con messaggi tali da indurla in stato di ansia e di timore per la sua incolumità, ma anche "mostrandosi geloso e possessivo, accusandola falsamente di averlo tradito", usava social per minacciarla di andare sotto la sua casa per "vendicarsi" e per minacciare di morte pure il nuovo compagno di lei. Le accuse sono partite da denunce della donna e dal novembre 2021 gravava sul 43enne la misura del divieto di avvicinamento, emessa dal gip di Roma. Poi c'è stata la richiesta di rinvio a giudizio. All'udienza preliminare iniziata il 28 aprile la difesa ha optato per il rito abbreviato. Al processo gli avvocati del 43enne, Fabio Generini e Francesco Stefani, hanno portato indagini difensive tra cui risulta che da circa cinque anni il loro assistito è seguito dal centro di salute mentale della Asl di Firenze per "agorafobia", una condizione per cui trascorre molto tempo in casa e ha ridotto al massimo i rapporti sociali. La patologia, riconosciuta pure in una reazione psichiatrica di un consulente della difesa, è tale da impedirgli - hanno sostenuto i difensori - di avere relazioni sociali e tanto meno di essere in grado di raggiungere Roma per fare stalking alla ex. Inoltre gli stessi legali hanno sostenuto che non c'era persecuzione verso la ragazza di Roma, sottolineando, rispetto agli argomenti dell'accusa, che lei non ha mai cambiato abitudini di vita e che assumeva tranquillanti già da prima del rapporto con il 43enne di Firenze. Con l'assoluzione il giudice ha revocato la misura del divieto di avvicinamento. "Con ampia attività di indagine difensiva - affermano gli avvocati Fabio Generini e Francesco Stefani - abbiamo dimostrato l'insussistenza delle accuse che aveva mosso la procura al nostro assistito, basandosi su denunce della persona offesa che avevano inizialmente portato anche all'adozione da parte del gip di Roma di una misura cautelare nei confronti del nostro assistito". Misura che il "giudice, emettendo la sentenza di assoluzione, ha revocato".

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