Pagliuca: «Il mio Empoli punterà sugli uomini»
Il nuovo tecnico azzurro si presenta e racconta il suo calcio
EMPOLI. «Ci tengo a ringraziare la società per essere entrato a far parte della famiglia Empoli, voglio ringraziare anche la Juve Stabia per i due anni trascorsi insieme. L’emozione è tanta, so di essere arrivato in una società moderna. Sono una persona molto umile che viene in un ambiente dove ci sono tanti punti in comune, uno su tutti è la cultura sul lavoro. Fin dai primi confronti è stato importante per me sentire e percepire questo aspetto». Si è presentato così Guido Pagliuca nel suo primo giorno (anche se quello effettivo sarà il primo luglio) da allenatore dell’Empoli.
Ad accompagnarlo in questo inizio di viaggio il direttore sportivo Roberto Gemmi. Che con il presidente Fabrizio Corsi, lo ha scelto per la ripartenza degli azzurri dopo la retrocessione in Serie B. «Il mio calcio? Lo definisco come un gioco organizzato e responsabile. L’organizzazione è un aspetto dominante nel calcio di oggi. L’unica cosa che ho chiesto al direttore è stato quello di puntare sull’uomo, sulla risorsa umana più che su quella tecnica. La responsabilità deve essere verso la società, verso la storia, verso la tifoseria. Fin dal primo giorno di ritiro l’obiettivo sarà quello di costruire un gruppo. Questo qualcosa di più viene da dentro, dall’unione dei giocatori, della società e dei tifosi. Voglio creare un’unione che sia riconoscibile quando i giocatori scendono in campo. E’ importante per un allenatore avere una squadra che si riconosce nel lavoro settimanale e nei propri principi. Che manifesti determinate caratteristiche: una squadra con le qualità per giocare e per lottare. Voglio costruire una rosa ambiziosa, che fa dell’umiltà e della consapevolezza dei tratti distintivi. Sono un lavoratore, mi piace vedere la squadra che ripropone quanto fatto in settimana».
Sulla Serie B che verrà: «Sarà molto competitiva. In quest’ultima abbiamo visto squadre che partono con un budget importante rischiare tanto e squadre con budget minori che possono sfiorare la promozione. Sarà fondamentale il peso del gruppo, in un campionato così complicato».