L’Empoli si gode il supereroe Ismajli: i numeri da sballo e l’attenzione dei top club
Titolare e decisivo pure con naso rotto e maschera: occhio al mercato che potrebbe
EMPOLI. «Di Ismajli se ne parla anche troppo poco, ma è bene continuare così altrimenti a gennaio rischiamo di non trovarlo più qui». Aveva ragione, come spesso gli capita almeno da quando siede sulla panchina azzurra, Roberto D’Aversa.
Gli scenari
Su tutta la linea. Sì, perché le prestazioni del difensore centrale azzurro sono diventate mostruose, inclusa quella nel posticipo di lunedì 25 novembre contro l’Udinese, e meriterebbero una cassa di risonanza adeguata, ma anche perché il rischio di vederselo soffiare sul mercato di gennaio non è campato in aria. Il ragazzo nato a Majac, in Kosovo, il 30 settembre del 1996, infatti, sta attirando le attenzioni di molti club, pure di primissimo piano, anche in virtù di una situazione contrattuale particolare, visto che il suo accordo con gli azzurri è in scadenza il prossimo 30 giugno. A Empoli ci è arrivato nell’estate del 2021, dallo Spezia (scambio con Nikolaou a conguaglio a favore del club del presidente Fabrizio Corsi) che lo aveva scovato nell’Hajduk Spalato dove, in pratica, ha consumato tutta la trafila delle giovanili e la sua prima parte dei carriera. Che ora, come detto, potrebbe davvero conoscere una nuova svolta. In Italia, per dire, non sono un mistero le attenzioni di Napoli e Juventus, mica pizza e fichi. Sul piatto, però, c’è anche un discorso già in qualche modo aperto con il direttore sportivo Roberto Gemmi per un eventuale rinnovo. Non siamo al punto di parlare di cifre e durata del nuovo contratto, ma il giocatore non ha chiuso la porta a questa ipotesi. Anzi, nei primi approcci ha aperto ad un eventuale dialogo. L’ultima volta che ha Ismajli ha parlato pubblicamente del suo futuro, invece, lo ha fatto dal ritiro dell’Albania, ci cui ora è una colonna: «Vedremo a gennaio». Ad oggi, insomma, tutte le strade sono aperte: potrebbe rinnovare e quindi terminare almeno questa stagione in azzurro, così come potrebbe salutare la compagnia già tra una manciata di settimana.
Leadership
Ipotesi, quest’ultima, che chiaramente rappresenterebbe un grosso problema dal punto di vista tecnico. Della solida retroguardia costruita da D’Aversa, infatti, Ismajli è il leader tecnico e caratteriale. In mezzo al terzetto dei centrali, dove già Davide Nicola lo aveva inserito nella parte finale della scorsa stagione, sta giocando come mai gli era capitato. La maturazione tecnica e forse anche psico-fisica personale, insomma, ha coinciso con il passaggio a un ruolo che ne esalta le doti di tempismo, lettura e marcatura quasi feroce. Memorabili, in questo senso, i duelli consumati con attaccanti del calibro di Vlahovic, Kean, Lukaku. Tutti rimasti inesorabilmente a secco contro di lui.
I suoi dati
A confermarlo, poi, ci sono i numeri. Che anche se il calcio non è una scienza esatta qualcosa raccontano sempre. Ed ecco i suoi: 26 palloni intercettati, 35 palloni rubati, 70 duelli vinti a fronte di 39 persi, 37 i duelli aerei vinti e 27 persi, 10 tackle vincenti, 335 passaggi riusciti su 421 tentati per una media dell’84,3%. Il tutto in 13 presenze, da titolarissimo e da 90 minuti, in altrettante giornate di campionato. Fanno 1.170 minuti giocati. Alcuni anche con il naso rotto e la maschera protettiva. Ma d’altra parte Ismajli sembra davvero il supereroe di una difesa che – grazie anche alle parate di Vasquez così come all’ottimo apporto di Goglichidze e Viti – con 11 gol finora al passivo è la quarta migliore del campionato (meglio hanno fatto solo Juventus, Napoli e Fiorentina).
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