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Serie A

Empoli, coraggio e sofferenza: azzurri imbattuti a Bologna

di Paolo Nencioni

	Il gol dell'1-1 di Emmanuel Gyasi
Il gol dell'1-1 di Emmanuel Gyasi

Finisce 1-1 al Dall’Ara e succede tutto nei primi tre minuti: rossoblu avanti con Fabbian, gli ospiti pareggiano con Gyasi

31 agosto 2024
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EMPOLI. Il cavallo scosso continua a correre. L’Empoli, orfano del suo allenatore D’Aversa, anche oggi confinato in tribuna per la terza delle quattro giornate di squalifica rimediate per la famosa testata a Henry nel Lecce-Verona della scorsa stagione, dopo aver espugnato l’Olimpico fa uno scherzetto anche a un’altra presunta grande del campionato, quel Bologna che si appresta a esordire in Champions League.

Finisce 1-1 e succede tutto nei primi tre minuti. Rossoblù avanti al primo affondo. Corner di Miranda, spizzata di Beukema sul primo palo e zampata vincente di Fabbian sul secondo. Giusto il tempo di rimettere la palla al centro e Pezzella è già sulla fascia, pronto a crossare per l’accorrente Gyasi che si prende il lusso di segnare di petto. E’ la fotocopia del gol del vantaggio all’Olimpico, da quinto a quinto, una soluzione che mette in crisi le difese a quattro come quella schierata da Vincenzo Italiano.

Sembra il prologo a un festival del gol, ma non sarà così. Perché il Bologna preme ma non sfonda e l’Empoli si affida a contropiedi che raramente vanno a buon fine.

La partita va un un po’ in letargo e si risveglia al 35’, quando prima Vasquez salva su Castro e poi Solbakken si divora un gol già fatto, sempre su assist di Pezzella, concludendo debolmente tra le braccia di Skorupski. Al 41’ potrebbe passare il Bologna, quando Goglichidze, all’esordio in Serie A, abbatte Gyasi tentando il rinvio e la palla finisce sui piedi di Orsolini, ma sul piede sbagliato, il destro, che recapita la sfera in curva.

Il secondo tempo è un monologo sterile dei padroni di casa. Italiano le prova tutte, arrivando a schierare qualcosa di simile a un 4-2-4 con Castro, Odgaard, Dallinga e Urbanski insieme in campo, ma di fatto sul taccuino non restano occasioni da gol per i rossoblu. L’Empoli è sulle gambe e le uscite forzate di Fazzini, Grassi e Pezzella, il migliore tra i suoi insieme un monumentale Ismajli, rendono ancora più difficile la gestione della palla e le ripartenze. Sul taccuino resta però un contatto sospetto, quello che all’87’ avviene nell’area rossoblu tra Posch e l’esordiente Pellegri, appena arrivato dal Torino e subito gettato nella mischia. Sembra rigore, ma non per l’arbitro Marinelli. Il pareggio comunque è giusto e, se possibile, ancora più prezioso dell’impresa di Roma, perché certifica la qualità di una squadra, quella azzurra, che mostra coraggio e sa soffrire. Due qualità indispensabili per centrare un altro appuntamento con la Storia.

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