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Empoli

Nicola ora vuole l’impresa salvezza. Il pari di Torino alimenta la fiducia

di Luca D’Alessandro
Una foto del match (credit Empoli Fc)
Una foto del match (credit Empoli Fc)

La rimonta allo Juventus Stadium è figlia di coraggio e sangue freddo

29 gennaio 2024
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EMPOLI. La cura Nicola continua a fare miracoli in casa Empoli. Sono quattro i punti guadagnati in due partite dall’allenatore di Luserna San Giovanni contro avversari di alto livello. E se si poteva immaginare che un Monza già tranquillo nella metà alta di classifica non arrivasse a Empoli con il sacro fuoco della battaglia fino all’ultimo secondo, molto più complicato era pensare di uscire dallo Juventus Stadium con un punto in saccoccia. Non c’è cortomuso che tenga contro un tecnico abituato a lottare con le unghie e con i denti per portare la sua squadra a lanciarsi oltre l’ostacolo. Il gol di Vlahovic era arrivato come un fulmine a ciel sereno dopo cinquantacinque minuti di difesa organizzata, ripartenze e se necessario anche un discreto controllo del possesso. Quasi sorpreso dall’atteggiamento rinunciatario in cui la Juventus si è racchiusa poco dopo l’espulsione di Milik, l’Empoli si è preso con piglio autoritario il ruolo di controllore della gara ed è proprio quella fiducia ad aver permesso agli azzurri di mantenere il sangue freddo e continuare a spingere fino a trovare la rete del pareggio.

Pochi i rimpianti per non aver portato a casa l’intera posta in palio, perché di grandissime occasioni ce ne sono state poche e guardando allo stato della squadra un mese fa c’è poco da lamentarsi. Anche a Torino, al cospetto di giocatori di grandissimo talento come Vlahovic, è senza dubbio l’organizzazione difensiva a guadagnarsi le luci della ribalta per la cura e la precisione con cui è messa in campo. Per la seconda partita di fila Walukiewicz ha disputato una gara praticamente senza errori, e le poche sbavature arrivano solo quando si prende l’onere di avanzare ben oltre il centro del campo. Luperto ha regalato l’ormai usuale prestazione attenta ed efficace e pure Ismajli, che vede Vlahovic scegliere spesso la sua zona per andare a cercare il pallone, tiene botta egregiamente.

Rispetto alla vittoria col Monza si è vista anche una variazione sul tema: tutti e tre i centrali difensivi hanno tentato di cercare fortuna in avanti, partendo palla al piede quando la Juventus si è trovata eccessivamente schiacciata. Una soluzione che va affinata col lavoro di tutti i giorni ma, alla pari dei taglienti filtranti mostrati da Luperto a Monza, potrà diventare importante per aumentare le chance di segnare. Un fatto è inconfutabile: il carattere mostrato dai difensori azzurri è l’emblema dell’iniezione di coraggio e fiducia pompata nella rosa dall’arrivo di Nicola. Nell’analisi non deve ingannare il vantaggio numerico durato per gran parte della partita. Giocare in trasferta, in casa della Juventus che nelle ultime settimane ha triturato le avversarie, non diventa così tanto più facile anche con un giocatore di differenza. Ma l’Empoli non solo ha tenuto bene il campo anche nei quindici minuti di 11 contro 11, anche se con una naturale e comprensibile disposizione più difensiva, ma ha anche spinto sull’acceleratore dopo aver subito l’1-0 senza per questo scomporsi e lasciare il campo alle ripartenze avversarie.

A tal proposito non si possono ignorare i cambi che ha messo in campo mister Nicola. Il tecnico azzurro continua a ripetere che il 3-5-2 non è l’unico sistema di gioco che appartiene a questa rosa e sarebbe un vero delitto non vedere Baldanzi in campo per tanti minuti. Nei quaranta minuti avuti a disposizione il gioiellino con la maglia numero 35 ha mostrato tutte le sue doti, coronando la prestazione con una rasoiata chirurgica che è valsa il pari. Nicola ripete che la strada è lunga ma, se voglia e carattere rimangono questi, la luce in fondo al tunnel non solo si vede ma si può anche raggiungere.

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