Il Tirreno

Empoli

Storia

Ercole da Montaione torna a casa, la statua sarà esposta al Museo civico: la data storica


	La statua di Ercole e il Glirarium
La statua di Ercole e il Glirarium

Il reperto è stato rinvenuto nell’area di Sant’Antonio insieme al Glirarium: «Sono importanti testimonianze storiche locali»

2 MINUTI DI LETTURA





MONTAIONE. Una data storica. Giovedì 31 luglio saranno esposti nel Museo Civico di Montaione due reperti di estrema importanza provenienti dallo scavo archeologico di Sant’Antonio: la statua di Ercole e il Glirarium.

La statua di Ercole, di piccolo formato, rappresenta Ercole a riposo dopo le dodici fatiche; l’eroe è riconoscibile dalla clava e dalla leontè, la pelle del leone nemeo vinto nella prima fatica. Le statuette a soggetto mitologico decoravano solitamente le ville tardoantiche per mostrare l’attaccamento dei proprietari alla cultura classica e l’alto livello della committenza.

La rarità di questi ritrovamenti nelle ville della Toscana, sottolinea l’importanza dell’insediamento di Sant’Antonio a Montaione. Il Glirarium, rinvenuto nel corso della campagna di scavo 2023 negli strati di crollo del cortile interno, è un grande contenitore in terracotta munito di fori sulle pareti, di contenitori e di passerelle interne, caratteristiche che hanno consentito di identificarlo come recipiente destinato all’allevamento dei ghiri. L’uso di allevare dei roditori in recipienti di terracotta a scopo alimentare è attestato per tutto il periodo romano ed è documentato da Varrone nel I secolo a.C. che descrive nel dettaglio le particolarità di questi recipienti.

La presenza del contenitore tra i reperti dello scavo fornisce informazioni interessanti sugli usi alimentari degli abitanti del complesso di Sant’Antonio e sul loro elevato status economico e sociale. Il glirarium di Sant’Antonio si aggiunge agli esemplari finora noti in Toscana, rappresentando uno dei contenitori meglio conservati tra quelli finora noti.

«Ho accolto con profonda soddisfazione – commenta il sindaco di Montaione Paolo Pomponi – la notizia del rientro a Montaione di questi reperti dopo l’intervento di restauro condotto dalla Soprintendenza archeologica. La loro collocazione nel Museo Civico ha sancito il ritorno sul territorio di due importanti testimonianze storiche locali che vanno ad arricchire la sala museale dedicata allo scavo di Sant’Antonio e ad incrementare le informazioni sull’insediamento di epoca romana».

Lo scavo è in concessione al Comune di Montaione da parte del ministero della Cultura ed è condotto sul campo dall’Associazione archeologica della Valdelsa Fiorentina che si avvale della presenza di professionisti e studenti per lo svolgimento della ricerca, sotto la direzione scientifica di Sabrina Bartali e di Antonio Alberti. Lo scavo, iniziato nel 2012, ha ogni anno acquistato maggiore estensione e valore a livello di ricerca archeologica, coinvolgendo negli ultimi anni anche l’Università di Firenze e l’istituto Irlab. 

Flash di cronaca

L’incidente mortale

In contromano in autostrada: un morto e tre feriti sulla A32

Estate