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Empoli, un nuovo bosco al Terrafino: ecco come stanno gli esemplari piantati a gennaio 2022, il bilancio e i numeri

di Sara Venchiarutti
Empoli, un nuovo bosco al Terrafino: ecco come stanno gli esemplari piantati a gennaio 2022, il bilancio e i numeri

Il dottore forestale Michele Giunti fa il punto della situazione

21 aprile 2024
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EMPOLI. «Le piante stanno benissimo, non sono morte e anzi, il tasso di mortalità è molto basso», rassicura Michele Giunti, dottore forestale mentre indica le piantagioni – circa 1300 – nel lotto vicino alla rotonda di Empoli ovest al Terrafino, in risposta al conteggio fatto dal Comitato alberi viale IV novembre, secondo cui quelle piantine erano quasi tutte morte o seccate.

Il progetto verde

Giunti fa parte della società Nemo srl, incaricata dal Comune per la progettazione e il monitoraggio del progetto di riforestazione urbana che ha portato tra Empoli e Montelupo circa 4mila piantine – soprattutto querce, frassini, aceri, pioppi, sorbi , ciliegi e oltre anche a specie arbustive – con l’obiettivo di creare dei luoghi di biodiversità anche nelle aree più marginali e industriali. Cammina tra le piante, indica le gemme, le foglie che stanno nascendo. «Abbiamo effettuato la piantagione – spiega – utilizzando piante molto piccole perché hanno un costo molto ridotto, sia di acquisto che di piantagione, ma hanno bisogno di tempo per formarsi. I primi anni hanno un tasso di crescita lento ma dopo pochi anni il tasso di accrescimento aumenta e il loro utilizzo dà più garanzia di successo per l’impianto e permette di realizzarlo in aree più vaste con costi ridotti. La manutenzione durerà ancora cinque anni, poi verranno tolte le protezioni ( shelters)». Il risultato? «Qui sorgerà un bosco vero e proprio che sarà fruibile da tutti, ma ci vuole tempo», sottolinea. Anche le piante che non “sbucano” dalle protezioni con le foglie sono vive e, a seconda della specie, possono germogliare più in ritardo, «anche perché quelle morte durante gli anni scorsi sono state tutte sostituite sia nell’inverno 2022-23 che nell’ultimo appena trascorso», precisa Giunti.

L’intervento

I lavori di piantagione, infatti, sono iniziati nel gennaio 2022. «Il primo anno – spiega Giunti – abbiamo registrato un tasso di sopravvivenza medio di circa il 70%. È stata un’estate particolarmente siccitosa, poi abbiamo registrato numerosi danni da cinghiali e un incendio ad agosto 2022 ha devastato una porzione di impianto a Montelupo. Lo scorso anno, nonostante la lunghissima estate con temperature elevate, abbiamo registrato una mortalità più bassa, attorno al 16 per cento». Anzi, quella dell’ultimo anno «è stata una percentuale molto bassa e siamo contenti per questo. Le piante – sottolinea – vengono sempre innaffiate e monitorate durante tutto l’anno». Insomma, tutto sta andando secondo i piani per Giunti. «Anche la mortalità iniziale entro quei numeri – aggiunge – l’avevamo messa in conto proprio perché è normale, tanto che avevamo già previsto nel capitolato d’appalto un certo numero di piantine per sostituire quelle che sarebbero morte». Questo lavoro di monitoraggio continuerà quindi per i prossimi cinque anni. Poi via gli shelter. Lì si entrerà nella fase successiva, in cui le piante se la dovranno vedere da sole. L’altro importante progetto, aggiunge l’assessore all’ambiente Massimo Marconcini, è quello “Carbon Neutral” e ha previsto invece la piantagione di alberi più grandi lungo le strade e le piste ciclabili. «Alla fine di ogni stagione vegetativale piante che non hanno attecchito saranno sostituite a spese nostre, come già è stato fatto in buona parte questo inverno». E sempre sul progetto di riforestazione, «invito comitati e cittadini a venire a vedere le piante al Terrafino per rendersi conto del loro attuale stato di salute».
 

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