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Empoli, Biciplan: quei 53 chilometri di piste rimasti quasi per intero sulla carta

di Sara Venchiarutti
La pista ciclabile di via Roma, una delle poche esistenti e realizzate all’interno del Biciplan, il piano di sviluppo delle ciclabili elaborato dal Comune
La pista ciclabile di via Roma, una delle poche esistenti e realizzate all’interno del Biciplan, il piano di sviluppo delle ciclabili elaborato dal Comune

Dal 2016 realizzato solo il 30% delle ciclabili annunciate dal Comune

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EMPOLI. Torniamo indietro per un attimo al 2016. Il Comune presenta il “Biciplan”, uno strumento per realizzare 53 chilometri di ciclopiste a Empoli in otto percorsi. Bene, torniamo al presente. Otto anni dopo, di quello studio «direi che è stato fatto circa il 30%, non di più». Fa i calcoli guardando la cartina Marco Salvadori, che a Empoli ci lavora e tutti i giorni la percorre in bici per raggiungere dalla stazione il Polo tecnologico lungo via Piovola.

Un’esperienza così poco piacevole da aprire anche una pagina Facebook, “Piste Ciclabili a Empoli”, per sensibilizzare e raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini. «Senza pista ciclabile – racconta – via Piovola è una strada molto pericolosa da fare in bicicletta. Dopo la realizzazione dello svincolo della Fipili il traffico è diminuito, ma le auto ti passano vicine e soprattutto vanno veloci: è un chilometro di strada dritta, e quindi le macchine superano il limite».

Ecco, quel tratto sarebbe contenuto nel Biciplan nel percorso sei, che dalla stazione collega la zona industriale del Pontorme e poi giù fino a Villanuova. Ma al momento resta sulla carta. Ed è anche questo il punto: secondo Salvadori non sono stati realizzati proprio quei percorsi ciclabili che sarebbero più utili in un’ottica di sicurezza del ciclista. Via Piovola, certo, ma anche via Sanzio, al polo scolastico. Tratto compreso nella ciclovia cinque del Biciplan: stazione – scuole – Brusciana (9,4 chilometri). «In effetti – ammette Salvadori – realizzare una pista fino a Brusciana è complicato. Diverso però fino alle scuole. Ora c’è una pista che inizia vicino alla stazione, in viale Buozzi, e arriva fino all’istituto tecnico Da Vinci. Lì finisce, lasciando scoperta tutta via Sanzio, strada pericolosa in bici: le macchine vanno veloci, e quando c’è l’uscita da scuola c’è un traffico terribile».

Scollegato, come mobilità sostenibile, anche il “Coppone”. «Stando al Biciplan – continua Salvadori – la pista ciclabile dovrebbe continuare fino a lì. Se ci fosse, la userebbero tutti, sarebbe comodissima. Ora invece se non hai la macchina non ci arrivi».

Altro punto sensibile, e altra ciclabile contenuta nel Biciplan e non ancora realizzata, è la strada che collega Corniola. «È meno trafficata di via Piovola, ma qui in alcuni punti non c’è nemmeno il marciapiede, vecchio e sconnesso», nota Salvadori. Collegate nel Biciplan e non nella realtà restano le frazioni di Marcignana e di Cortenuova. «Nel primo caso, sottolinea Salvatodori, «è una pista ciclabile molto lunga complicata da fare. Nel secondo non c’è la ciclabile dove sarebbe indicata dal Biciplan, ma passando dallo stadio e accettando di fare dei pezzi in strada il percorso è coperto al 50%». È invece in fase di realizzazione la ciclovia in zona Serravalle, su viale delle Olimpiadi. «Ancora però non arriva all'ospedale – aggiunge Salvadori – anche se su viale Boccaccio il marciapiede è largo e quindi le bici lo utilizzano per transitare in sicurezza».

In pratica l’unica completata è la pista che dalla stazione porta al quartiere Serravalle. «È fatta bene, perfetta», conferma Salvadori. Insieme alla ciclopista dell’Arno, che però «è sterrata e – sottolinea – è un progetto diverso dalle ciclopiste urbanistica. Volendo per raggiungere l’ospedale si può utilizzare anche quella, ma passarci col buio non è molto sicuro». Insomma, «gli studi ci sono, ma – conclude Salvadori – ci vogliono più fatti per rendere Empoli ciclabile. Ed è anche la sensazione dei cittadini che mi scrivono. Tra l’altro nel 2022 fu pubblicato un documento, il Pums, con un questionario alla cittadinanza. Ne è emerso che il 76% dei residenti di Empoli effettua spostamenti in auto in moto. Di questi, il 42% per un percorso inferiore ai dieci chilometri. Non vanno in bici e a piedi, sempre secondo il questionario, soprattutto perché i percorsi ciclopedonali sono poco sviluppati e non connettono le aree da raggiungere. Segue la difficoltà a convivere con il traffico e, al terzo posto, la poca sicurezza nel lasciare bici e monopattini».

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