Il Tirreno

Empoli

Uccisa a 19 anni, parla la mamma: "Qualcuno l'ha scaricata sulla strada" - Video

di Marco Sabia
Clementina Gena, la mamma di Sara Scimmi, con la foto della figlia (Agenzia Carlo Sestini)
Clementina Gena, la mamma di Sara Scimmi, con la foto della figlia (Agenzia Carlo Sestini)

Clementina Gena continua a interrogarsi sul mistero degli ultimi otto minuti di vita della ragazza morta a Petrazzi. «Mia figlia aveva paura della 429, non si sarebbe mai incamminata a piedi. Ce l'hanno portata» 

12 maggio 2018
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CASTELFIORENTINO. Clementina Gena è la madre di Sara Scimmi, la 19enne uccisa sulla 429 all’alba del 9 settembre 2017. Una giovane vita spezzata nel fiore dei suoi anni, quella di Sara. Che nei ricordi della madre, del padre Antonio e della sorella Giulia non se ne andrà mai. Il dolore diventa più acuto perché non sanno esattamente come li abbia lasciati. E per di più, man mano che passa il tempo, si stanno convincendo che su quella maledetta strada qualcuno ce l’abbia buttata.

E’ di questi giorni l’apertura di un secondo fascicolo, nelle mani del pubblico ministero Alessandra Falcone, per omicidio. Un’indagine che si affianca a quella aperta precedentemente per omicidio stradale che vede indagato un camionista della provincia di Pisa, denunciato dai carabinieri e accusato di essere stato alla guida del mezzo pesante che ha travolto Sara.

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Si tratterebbe di un'ulteriore verifica che gli inquirenti hanno deciso di disporre per escludere, in linea con quanto stabilito dalle indagini condotte subito dopo il fatto, che Sara possa essere stata portata nel luogo dell'investimento da qualcun altro, magari dopo essere stata aggredita.

Quella notte Sara uscì dalla discoteca Kaleido dove era stata con alcuni amici, ma non fece più ritorno. La famiglia, da mesi, lancia appelli, perché chiede la “verità su Sara” e “per Sara”. Perché secondo loro Sara non si sarebbe mai incamminata su una strada da lei ritenuta pericolosa come la 429, oltretutto alle 3 del mattino. Sara è stata portata o scaricata lì da qualcuno, ne è convinta la famiglia, prima di essere investita. Clementina parla, trattenendo le lacrime. La sua casa è tappezzata di foto della ragazza, praticamente sempre sorridente insieme alle sue amiche. E’ quasi impossibile trovare una immagine in cui Sara non sorrida, che è poi quello che dovrebbe fare una giovane donna che inizia a vivere il mondo appieno.

E’ come se la vita di questa famiglia si fosse fermata alle 11 del 9 settembre 2017, quando Clementina e l’altra figlia Giulia scoprirono che quella ragazza coinvolta nel terribile incidente in via Ciurini a Petrazzi era proprio la loro Sara. Da allora Clementina, Giulia e il papà Antonio non hanno mai smesso di chiedere “verità”. Non si spiegano, infatti, come quella ragazza bellissima dai folti capelli ricci si potesse essere incamminata a piedi lungo una strada che è tristemente famosa per gli incidenti stradali mortali. Tanto che è frequente trovare mazzi di fiori o piccole lapidi proprio in ricordo di chi ha perso la vita su quella strada che dall’Empolese porta in Valdelsa e nel Senese, tagliando nel mezzo interi centri abitati.

E allora un piccolo particolare, per questa famiglia, fa la differenza. La canzone preferita di Sara era “A mano a mano”, nella versione di Rino Gaetano. C’è una strofa che fa: “A mano a mano si scioglie nel pianto quel dolce ricordo sbiadito dal tempo di quando vivevi con me in una stanza non c'erano soldi ma tanta speranza”. Per questa mamma, per questa famiglia, quel dolce ricordo di Sara è l’unico nutrimento dopo che la vita di questa 19enne è terminata sul freddo asfalto di una strada regionale piena di croci e dolori.

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Quale è il suo obiettivo signora Gena?

Io voglio lanciare un appello, perché “chi sa parli”. Tra questi ci potrebbe essere anche il guidatore di un’auto chiara che, come abbiamo visto dai filmati dell’area di servizio vicino alla discoteca dove era mia figlia, passa pochi secondi prima del camion, in direzione opposta.

Da mesi voi chiedete verità. Perché?

Io Sara la conosco bene, ho vissuto in simbiosi con mia figlia. Lei su quella strada a piedi non si sarebbe mai incamminata. Di notte, alle 3.30, non l’avrebbe mai fatto, quindi è impossibile che lei fosse lì a piedi. Per noi della famiglia, Sara è salita con qualcuno, che sicuramente conosceva. Poi è successo un qualcosa, che è da scoprire, dopo questa ragazza si è trovata in mezzo alla strada. Per me quando si trovava lì era già intontita, oppure morta, non so in che condizioni potesse essere. Il camion le è passato sopra, se Sara fosse stata vigile non sarebbe stata stesa in mezzo alla strada.

Ma a cosa si riferisce: a qualcosa di premeditato o a qualcosa di causale?

Per me è successo qualcosa in quei momenti, di irreparabile. Forse mia figlia si è ribellata a qualcosa, perché lei era molto seria e pudica, non so se erano uno o più di uno, forse lei si è ribellata. Oppure questi erano arrabbiati per qualche motivo, io immagino questo.

Torniamo agli ultimi minuti: dalle 3,15 alle 3,23 quando la ragazza è deceduta. Chi vi può aiutare a ricostruirli?

Chi era in questa macchina che si “scambia” col camion, se mia figlia era già nel mezzo alla strada, deve aver visto. Poi c’erano tanti ragazzi fuori dalla discoteca, era pieno di gente, qualcuno ha visto sicuramente. Vorrei soltanto che dicessero quello che hanno visto, perché sicuramente qualcuno ha visto. Tutto qui.

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