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Morte di Sara Scimmi, l’avvocato della famiglia: «Individuata la macchina in un video»


	Sara Scimmi, la giovane di Castelfiorentino morta nel 2017
Sara Scimmi, la giovane di Castelfiorentino morta nel 2017

Lo dichiara l'avvocato Antonio Guglielmelli, delegato della giovane trovata morta il 9 settembre 2017 lungo la strada regionale 429 a Castelfiorentino

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CASTELFIORENTINO. "I filmati delle telecamere di sorveglianza sono stati restaurati in modo da poter avere non solo un'immagine nitida, ma hanno permesso di misurare in modo preciso l'unica autovettura che compare nelle immagini mentre passa davanti alle telecamere pochi secondi prima del passaggio del tir, coinvolta nel decesso della povera Sara".

Lo dichiara l'avvocato Antonio Guglielmelli, delegato dai familiari di Sara Scimmi, trovata morta il 9 settembre 2017 lungo la strada regionale 429 a Castelfiorentino (Firenze), parlando delle prove messe a disposizione della procura della Repubblica di Genova la quale ha riaperto il caso. L'opera di restauro del video è stata messa in atto da Emme Team, uno studio legale e investigativo di Chicago a cui la famiglia Scimmi si è rivolta. "Un lavoro che non solo ha portato a individuarne marca e modello – prosegue – ma che ha permesso di arrivare ai proprietari della vettura, constatando in modo certo, che gli stessi erano presenti all'interno della discoteca, dove Sara Scimmi passò gli ultimi istanti della sua vita. Così come ora non vi è più dubbio di quante persone camminassero a bordo strada quella sera, mentre la vittima veniva travolta dal tir. Grazie a un confronto con le immagini e anche ad un lavoro di indagine ben mirata, ora siamo in grado di poterli chiamare per scoprire cosa hanno visto quella notte".

Secondo Guglielmelli "Sara Scimmi può essere stata trasportata solo da un'auto per poter coprire quella distanza in quel breve lasso di tempo. L'unica automobile presente è quella che ora è stata identificata, insieme con il conducente e proprietario". "Negli anni scorsi, le stesse perizie dei vari periti nominati – conclude – affermavano che non era possibile ottenere questa importantissima prova, solo perché non utilizzavano i software che potevano risolvere il mistero. Se consideriamo la presenza di Dna maschili mai identificati sotto le unghie di Sara Scimmi e la dinamica di come la ragazza fu trovata sull'asfalto, sapere chi era al volante di quell'auto e chi camminava a bordo strada è ciò che permetterà di arrivare più vicino alla realtà".

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