Cecina, addio alla prof dell’Istituto Marco Polo Cattaneo
Era insegnante di inglese, la preside: «Amava questa scuola, non ha mai chiesto il trasferimento». Lascia due figli
CECINA. L’istituto Marco Polo Cattaneo perde una colonna portante, memoria storica della scuola, insegnante amata e apprezzata da colleghi e studenti per l’entusiasmo che metteva nel suo lavoro, e nella vita. La notizia della scomparsa della professoressa Patrizia Martini non ha colto impreparate le colleghe e chi con lei ha condiviso per anni progetti e viaggi scolastici. Ma questo non ha attutito il colpo.
La malattia l’aveva costretta ad allontanarsi dalla sua amata scuola nell’ultimo anno, a rinunciare anche, con sofferenza, ai viaggi all’estero e agli Erasmus di cui lei, professoressa di inglese dell’indirizzo tecnico economico, è sempre stata una promotrice e sostenitrice.
L’ultimo viaggio a cui avrebbe dovuto partecipare un anno fa. Ed era stato un dolore per lei non poter partire. Due figli, abitava a Venturina, ma da oltre vent’anni insegnava nell’istituto superiore cecinese.
Il ricordo della dirigente
«E amava talmente questa scuola che non ha mai chiesto il trasferimento nonostante dovesse fare la pendolare ogni giorno», ricorda la dirigente scolastica Anna Tiseo. «Era una persona estremamente positiva, lo è stata fino alla fine anche nella sofferenza. Partecipava a Erasmus, ai progetti di alternanza scuola lavoro all’estero. Era in prima fila nell’organizzare le giornate di orientamento con gli studenti delle medie e i laboratori e gli stage in Inghilterra. È stata una di quelle insegnanti che lasciano il segno».
Il cordoglio
E lo dimostrano anche i tanti messaggi di cordoglio da parte di chi è stato suo allievo. «Mi ha aiutato a diventare la persona che sono oggi» è forse uno dei più significativi. «Uno dei quei messaggi che la avrebbero fatta emozionare, per come viveva il suo ruolo di insegnante» dicono le colleghe, profondamente commosse.
«Ho collaborato con lei come insegnante di sostegno. E io che mi occupo di inclusione e fragilità ho sempre notato la grande sensibilità e attenzione con cui si approcciava ai ragazzi, soprattutto dove c’erano delle difficoltà. Sapeva capirli e accoglierli. Non era raro che preparasse compiti in 3 o 4 versioni diverse perché nessuno restasse indietro. Si faceva carico di ogni situazione e lo faceva anche in modo molto materno» tiene a dire la professoressa Peccianti.
«Sentiva questa scuola come casa, e portava allegria sempre, non si perdeva d’anima neanche di fronte alle tante difficoltà che si incontrano quotidianamente. Mancherà tanto a tutti noi e a questa scuola» sono le parole di un’altra collega, Elisabetta Rossi.
«Sento di doverle dire grazie per i gesti, l’affetto e la quotidianità che abbiamo condiviso. Per la fortuna di aver lavorato insieme a tanti progetti», è il saluto della collega Nadia Nocchi. Nell’armadio ho trovato i cubi con le domande di inglese, i libri per gli alunni bisognosi, i regalini per i quiz. È una grande perdita, per tutti, senza il suo calore la sala insegnanti sarà molto più fredda». E non mancano i ricordi dei genitori dei suoi studenti: «È stata una fortuna per i nostri ragazzi averla come insegnante, competente e dolcissima». La sua scuola la saluta ricordandola sorridente e generosa, «dolce come i biscotti e i dolcetti che portava sempre alle riunioni. Resterà sempre nei nostri cuori per la passione e la forza».
I funerali si terranno questa mattina, 30 ottobre, a Venturina.
