Il campo di Vada è di nuovo ko, albero crollato e terreno impraticabile: «Costretti a giocare altrove»
Il presidente Castellano: «Servirà una settimana per ripristinare tutto. Qui ci saranno almeno mille euro di danni»
VADA. Un albero è crollato sulla recinzione del campo principale e un’altra pianta è finita sul terreno per il calcetto. Il manto, inoltre, è diventato un lago. «Giocare qui è impossibile – dice il presidente del Vada calcio Antonio Castellano – e per rimettere tutto a posto ci vorranno come minimo una settimana di tempo e almeno mille euro». Non c’è pace per il campo del mare Silvio Gori, allagato per l’ennesima volta dopo l’ultima ondata di maltempo. Ecco dunque che, ribadisce Castellano, «il campo nuovo è essenziale». Del resto lo si dice da anni. E non è certo la prima volta che il terreno demaniale di via Mar Mediterraneo finisce per convogliare, suo malgrado, grandi quantità d’acqua che lo rendono impraticabile.
Ed è successo di nuovo. Nella notte tra giovedì e venerdì il forte vento di libeccio che si è abbattuto sulla cosa ha fatto danni un po’ ovunque, abbattendo alberi e creando onde alte metri. E così è stato anche a Vada: i punti più colpiti sono stati il lungomare e, appunto, via Mar Mediterraneo col suo impianto sportivo. «Un albero si è abbattuto sul campo principale buttando giù la recinzione, un altro è finito sul campo da calcetto. E l’acqua ha invaso tutto».
In queste condizioni, chiaramente, giocare qui è impossibile. Per questo tutta l’attività è stata temporaneamente spostata altrove e l’ultima partita è stata giocata allo stadio Loris Rossetti «e per poter utilizzare il campo di Cecina abbiamo dovuto pagare 300 euro».
Per quanto riguarda invece gli interventi di ripristino del campo a Vada, «tranne la rimozione dell’albero, tutto il resto (la sistemazione della recinzione e la rimessa in sicurezza del terreno, ndr) è a carico nostro». E, appunto, «dovrebbe servire un migliaio di euro per sistemare l’area».
Il problema del campo allagato, come detto, si ripresenta regolarmente. È dunque cosa nota. Tanto che il Comune di Rosignano Marittimo, un paio d’anni fa, aveva indetto una manifestazione di interesse rivolta ai privati per individuare un’area su cui realizzare un campo nuovo. Ma nessuna delle quattro proposte presentate ha poi avuto l’ok dell’amministrazione che ha quindi deciso di procedere all’attivazione di una nuova indagine. Attualmente si cerca ancora di districare la matassa. «Aspettiamo un incontro con il Comune – conclude Castellano – per capire che cosa intenda fare per il nuovo campo». Perché la squadra da anni si serve di un terreno che, quando piove o tira vento forte, diventa una conca costringendo la società a riprogrammare allenamenti e gare trovando un altro luogo per disputare gli uni e le altre.
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