Il Tirreno

Caso

Porto di Cecina, c'è la sentenza: «È liquidazione giudiziale»

di Ilenia Reali
Porto di Cecina, c'è la sentenza: «È liquidazione giudiziale»<br type="_moz" />

Il Tribunale accoglie uno dei ricorsi di una società creditrice

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CECINA. Una storia andata avanti dal 9 novembre del 2022 con l’omologazione del concordato preventivo proposto dalla stessa Porto di Cecina con un’elevata percentuale di pagamento per i creditori. Una vicenda andata avanti tra proposte di acquisto non andate a buon fine, ricorsi, controricorsi, sentenze della Cassazione e nuovi passaggi in Appello. Una crisi, quella del porto di Cecina, che sembrava destinata a non finire mai anche perché alla base delle contestazioni c’era il riconoscimento dei creditori e quindi la definizione degli ammessi all’assemblea per l’omologa. Tra i ricorrenti Sales che, anche attraverso società del gruppo, ha avviato percorsi per “interrompere” il concordato: quando, di fatto, la società Setha, che si era candidata all’acquisto a fronte di una serie di richieste (compresa una variante approvata dal consiglio comunale di Cecina) non arrivava mai a chiudere la partita. In mezzo a tutto questo la convenzione con il Comune per la realizzazione di alcune fondamentali opere di sistemazione idraulica.

Poi, dopo un’estate in cui la vicenda si stava trascinando stancamente di udienza in udienza, è arrivata la decisione del tribunale di Livorno di dichiarare la liquidazione giudiziale, la procedura che sostituisce il fallimento. Una decisione che non si può dire sia arrivata a sorpresa, era attesa da molti degli addetti ai lavori. Ventotto pagine in cui il presidente relatore Franco Pastorelli ricostruisce tutto il percorso della crisi della Porto di Cecina «accogliendo il ricorso proposto da Cantiere Navale Golfo di Mola con cui si dichiara risolto per grave inadempimento il concordato preventivo» con il conseguente «accoglimento della domanda di liquidazione giudiziale».

Il giudice delegato della nuova procedura sarà Franco Pastorelli mentre curatori sono stati nominati Paolo Carotti e Fabio Serini.

Si apre una nuova frase. Per alcuni una ripartenza, per altri una fine annunciata. Per tutti un periodo da seguire con enorme attenzione per i rischi che un “fallimento” di questo tipo può avere per il territorio.

Lo dice senza mezzi termini la sindaca Lia Burgalassi che dal suo insediamento ha sempre seguito direttamente la vicenda. «La priorità per noi – dice – è la salvaguardia dei posti di lavoro: una ventina di dipendenti di Porto Servizi, 7-8 del piccolo cantiere e poi il personale del bar ristorante interno. Inoltre ci sono 700 posti barca per cui la continuità della gestione è fondamentale per il mantenimento del valore economico del porto. Un’infrastruttura che altrimenti rischia di degradarsi mentre per noi è un asset fondamentale del territorio».

L’amministrazione comunale ha fissato per lunedì un incontro con i propri avvocati per capire come muoversi e provare a garantire il «mantenimento dell’attività».
 

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