Il Tirreno

Il racconto

L’auto va a fuoco dentro il giardino: «Abbiamo sfiorato la tragedia»

di Claudia Guarino
Le fiamme
Le fiamme

Rosignano, determinante l’intervento con la sistola di due vicini di casa: «Le fiamme erano vicinissime a piante e alberi»

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ROSIGNANO. Un boato, poi due, poi ecco il terzo. Dopo, le fiamme. Fin sopra i tetti, a contatto col gli alberi. «Ho capito di dover fare qualcosa altrimenti l’incendio si sarebbe propagato, quindi ho preso una sistola e ho cominciato a buttare acqua. Ha funzionato». A mettere in sicurezza l’auto che ha preso fuoco nel giardino di una casa a Rosignano Solvay ci hanno poi pensato i vigili del fuoco, ma provvidenziale è stato l’intervento dei due vicini di casa Enrico Giannetti, ex addetto antincendio della Solvay e Stefano Favilli. Alla fine la macchina è andata in fumo, ma non ci sono stati feriti né particolari danni ai palazzi.

Le fiamme

È successo tutto nella serata di venerdì (19 settembre) in via del Popolo. Ed esattamente nel cortile di un’abitazione all’altezza della scuola Europa. «Quando dal terrazzo ho notato il fuoco sono andato a controllare che cosa fosse successo – racconta Giannetti – e ho visto l’auto in fiamme. Perciò mi sono detto: qui bisogna intervenire, altrimenti va a fuoco tutto». Lui, del resto, prima della pensione ha lavorato per una quarantina d’anni come pompiere allo stabilimento.

Gli scoppi

«Ho sentito scoppiare la batteria e il serbatoio quindi, capito che non c’era più pericolo, mi sono avvicinato al rubinetto col tubo che c’era nel giardino e ho cominciato a buttare acqua sulla macchina». Insieme a lui c’era anche Favilli che, nel frattempo sopraggiunto dopo aver sentito le esplosioni, l’aveva seguito facendo la stessa cosa con un tubo preso da un altro giardino. «Se avessero preso fuoco le piante sarebbe stato un grosso problema. La temperatura – racconta Giannetti – era altissima perciò mi sono riparato dietro un leccio».

Pericolo scampato

Pian piano, comunque, le fiamme hanno cominciato a perdere potenza. Poi sono arrivati i vigili del fuoco. «E per fortuna – sottolinea Favilli – che la macchina era in un giardino, se fosse stata lungo la strada o in un altro punto probabilmente l’incendio avrebbe interessato anche altri veicoli. Inoltre non è detto che avremmo trovato dell’acqua». In tutto questo secondo il cittadino «sarebbe importante prevedere degli strumenti, per esempio dei particolari idranti, che siano all’occorrenza utilizzabili da tutti. Questa volta è andata bene, ma sarebbe potuta andare anche in un altro modo».

«Non siamo eroi»

Giannetti ribadisce di essere intervenuto solo dopo aver valutato il rischio in base alla sua ultra decennale esperienza lavorativa nel settore. «Non ho fatto qualcosa di eroico», sottolinea. Ma per fortuna tutto è andato per il verso giusto.

L’innesco

Per quanto riguarda l’incendio in via del Popolo, a prendere fuoco, per cause ancora in corso d’accertamento, è stata un’auto diesel. «L’avevo parcheggiata lì intorno alle 17 – ha raccontato la proprietaria della macchina ai presenti – poi, qualche ora dopo, ho visto l’incendio. Non so come sia successo».

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