Il Tirreno

Violenza sulle donne

Rosignano, botte alla compagna davanti alla figlia di un anno: a processo un 28enne

Rosignano, botte alla compagna davanti alla figlia di un anno: a processo un 28enne

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe picchiato ripetutamente la compagna e controllato ogni suo movimento. A denunciarlo è stata la giovane madre, che ora è tutelata da una misura cautelare di divieto di avvicinamento

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ROSIGNANO. Avrebbe preso a schiaffi e calci la compagna davanti alla figlioletta di appena un anno, «percuotendola in più occasioni – si legge nel decreto di citazione a giudizio disposto dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Livorno, Antonio Del Forno – fino a lasciarle talvolta ecchimosi e rossori sul corpo, ossessionandola con la sua gelosia, manifestata con controlli costanti del telefono cellulare onde verificare contatti e spostamenti, chiamate pressanti e videochiamate per capire dove lei si trovasse, limitandone i contatti sociali anche con i familiari».

Le accuse

Per questo, un rosignanese di 28 anni, è a processo per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali davanti al collegio di palazzo di giustizia presieduto dal giudice Ottavio Mosti, a latere i magistrati Tiziana Pasquali e Andrea Guarini. L’identità dell’imputato – difeso dall’avvocata Alessandra Natale – non viene resa nota per preservare la giovane mamma vittima di violenza di genere, che lo ha denunciato rivolgendosi ai carabinieri della Compagnia di Cecina, che hanno immediatamente avviato le indagini per verificare quanto da lei dichiarato. Secondo l’accusa, inoltre, per recarsi in visita nell’abitazione dove conviveva la coppia, i familiari della donna, assistita dalla legale cecinese Jennifer Pelosi, «dovevano ricevere il permesso dal compagno della figlia», il quale «in occasione dei tentativi di allontanamento di quest’ultima minacciava il suicidio e, in più occasioni, la cacciava di casa per poi richiamarla, instillandone il timore di perdere i contatti con la figlia». Poi – sempre secondo la tesi della procura distruggeva «mobili e suppellettili nel corso dei suoi scatti d’ira».

«Lividi e rossori»

I fatti contestati sarebbero avvenuti dalla fine del 2021 al termine del 2023, quando il tribunale come misura cautelare ha disposto per l’uomo il divieto di avvicinamento all’ormai ex compagna, con la quale conviveva, e ai luoghi da lei abitualmente frequentati. Secondo la procura il ventottenne, in quel periodo, l’avrebbe colpita più volte con calci e schiaffi, «certamente in due occasioni visibili a terzi – scrive la pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Antonella Tenerani – rispettivamente il rossore sulla guancia e sull’orecchio sinistro, oltre a un livido su un occhio nel luglio del 2023».

L’ultima udienza

Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati alcuni testimoni convocati dalla sostituto procuratore: sono i carabinieri della stazione di Cecina, alle dipendenze dell’omonima Compagnia del comando provinciale livornese, ai quali la vittima si era rivolta e che hanno poi ricevuto la delega per le indagini da parte della procura, che si è messa immediatamente dopo le segnalazioni all’autorità giudiziaria della presunta vittima delle violenze. Il dibattimento, nel palazzo di giustizia livornese di via Falcone e Borsellino, riprenderà dopo l’estate per appurare le responsabilità del ventottenne.  

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