Il Tirreno

Spaccio

Gli spacciatori arrivano in taxi agli incontri nel bosco

Gli spacciatori arrivano in taxi agli incontri nel bosco

Montescudaio, la segnalazione di un cittadino

22 gennaio 2023
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MONTESCUDAIO. La prima reazione è di sconcerto. Uno degli spacciatori, che bivaccano nei boschi lungo la strada provinciale dei Tre Comuni, è stato visto arrivare al “lavoro” a bordo di un taxi. Immediata la segnalazione su uno dei gruppi Facebook, a dimostrazione di quanto il problema dello spaccio nei boschi sia così diffuso.

«Più o meno a Mezzavia, poco prima del salumificio, ha accostato sulla destra un taxi che avevo davanti e dallo stesso è uscito un tipo ben vestito, con berrettino di lana, che è entrato nella macchia. Che bel mondo, uno spacciatore che va a “lavorare” in taxi», scrive il cittadino. Anche se i carabinieri periodicamente effettuato controlli in questi boschi, gli spacciatori non arretrano, contando su numerosi clienti che scelgono i boschi dello spaccio convinti che in questo modo sia più facile sottrarsi ai controlli. Solo poche settimane fa, nel corso di uno dei servizi organizzati dai carabinieri nei boschi tra Montescudaio e Castellina Marittima, sono state scoperte alcune piccole centrali di spaccio, con tutto l’occorrente per occuparsi dei clienti. I carabinieri delle stazioni di Riparbella e Guardistallo, coadiuvati dal personale della stazione carabinieri Forestale di Riparbella, hanno passato al setaccio le aree boschive costringendo gli spacciatori a fuggire. Ma solo per poche ore, fanno notare alcuni cittadini, segnalando che la situazione sta sfuggendo di mano.

«È piuttosto semplice vedere come funziona questo “mercato” – raccontano alcuni cittadini – Di solito i clienti arrivano in auto e sono in due. Uno scende ed entra nel bosco, l’altro si allontana di alcuni metri e poi torna a prenderlo». I sindaci delle colline hanno affrontato la questione anche con la prefettura sollecitando maggiori controlli. «Il problema è serio e non può essere sottovalutato. Anche il nostro territorio è colpito da questo fenomeno», dice il sindaco di Guardistallo, Sandro Ceccarelli.

La presenza dei pusher nella vegetazione costituisce un problema per chi frequenta il bosco. Un cittadino va alla ricerca di funghi oppure anche a cacci e rischia di imbattersi in persone che bivaccano nel bosco. «C’è inoltre un problema di carattere ambientale – aggiungono alcuni cittadini di Montescudaio – gli spacciatori lasciano a piedi degli alberi rifiuti di ogni genere, bottiglie di plastica, lattine e altri materiali».

Niente di nuovo, visto che le stesse forze di polizia nel corso degli ultimi controlli hanno recuperato diversi materiali. Nei vari punti bonificati sono stati trovati, batterie per auto utili a ricaricare telefonini e personal computer, vestiti, sacchi a pelo, fornellini elettrici per scaldare le vivande, alimenti, lampade a batteria e numerose bottiglie d’acqua integre.



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