Il Tirreno

San Carlo, Riccucci ferma il voto prorogato il consiglio di frazione

di Manolo Morandini
San Carlo, Riccucci ferma il voto prorogato il consiglio di frazione

La Prefettura segnala il pasticcio della concomitanza con le politiche

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SAN VINCENZO.  A San Carlo non si vota. O meglio resta il seggio per le elezioni politiche ma per il consiglio di frazione è tutto da rifare. Lo certifica con un’ordinanza il sindaco di San Vincenzo Paolo Riccucci che per farla breve annulla la procedura che aveva preso le mosse il 16 agosto. Da quel giorno si chiamavano i sancarlini a eleggere i propri rappresentanti nello stesso giorno delle elezioni politiche, il 25 settembre, e a presentare le proprie candidature.

Lo stop decisivo ce lo ha messo il Prefetto di Livorno. Il sindaco Riccucci non ha potuto fare altro che prendere atto delle indicazioni contenute nella comunicazione: non si possono svolgere ulteriori consultazioni in concomitanza con le elezioni politiche del 25 settembre.

È il provvedimento sindacale numero 52 del 9 settembre a rinviare il tutto a data da destinarsi. Nel frattempo, sempre per garantire la continuità amministrativa del consiglio di frazione, che è di fatto un organo consultivo, restano in carica i vecchi consiglieri, quelli che stando a norma del regolamento che si occupa del decentramento avrebbero dovuto scadere lo scorso maggio. I cinque consiglieri, presidente Carla Cianchi compresa, resteranno in carica fino all’indizione di nuove elezioni.

Non è solo una questione di sovrapposizione di date, tra il voto per le politiche e quello del consiglio di frazione. Il 16 agosto il Comune di San Vincenzo ha reso pubblico l’avviso per la raccolta delle candidature che avrebbero dovuto essere espresse accedendo a un link sul sito dell’ente. Risultato? A fronte di un’amministrazione comunale retta da una maggioranza che alle sorti di San Carlo ha dedicato ben 13 pagine del proprio programma solo tre i candidati che si sono fatti avanti. E tutti già esponenti del consiglio di frazione uscente: Walter Dell’Agnello, Sebastiano Ardita e Andrea Canducci. Tre a fronte di cinque consiglieri da eleggere e soprattutto rispetto a un limite minimo di candidati per poter indire le elezioni che nel regolamento per il decentramento è fissato a quota otto.


 

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